Com’è fatta e come funziona la penna pistola
Giubbotti antiproiettile, pistole, munizioni e una penna-pistola. Questo l'arsenale da guerra in dotazione agli uomini di clan rinvenuto nel corso di un blitz e carabinieri nel rione Conocal di Ponticelli, a Napoli. Sotto sequestro due giubbotti antiproiettile, pettorine delle forze dell'ordine, due pistole, e munizioni di vario calibro un passamontagna, una pistola semiautomatica calibro 9 con 2 caricatori da 15 colpi pieni e un'altra semiautomatica, calibro 45 con due caricatori da 7 colpi pieni nonché 25 cartucce calibro 9 e una "penna-pistola" del tipo minolux, con 5 cartucce calibro 22 inserite.
Cosa è la penna pistola
La penna pistola è, come suggerisce il nome, un'arma con fattezze e dimensioni di una penna (o quanto meno di un pennarello). È un'arma a tutti gli effetti, resa leggendaria già negli anni Settanta grazie ai film della serie 007. In effetti sarebbe stata – ma di questo mai si è avuta conferma ovviamente – una delle armi non convenzionali in dotazione ad alcune agenzie di intelligence. Sicuramente oggi si tende a preferire pistole di piccolo calibro o handmade in materiali non metallici che permettono, senza proiettili, il passaggio indenne al metal detector (non ai raggi, dove si evidenzia anche la forma). In molti casi a Napoli e in provincia le forze dell'ordine hanno sequestrato penne pistola che tuttavia erano quasi sempre dei macabri ‘gadget' non certo armi usate nella quotidianità criminale, vista anche la loro imprecisione e difficoltà nell'utilizzo.
Nell'arsenale i militari hanno trovato anche un aggeggio degno di uno dei film di James Bond, una "penna pistola", utilizzato dagli affiliati per operazioni più discrete. Oltre alle armi sono stati trovati e posti sotto sequestro circa 30 grammi di cocaina già confezionata in dosi, 20 pezzi di crack, bilancini di precisione, migliaia di bustine di cellophane per confezionare le dosi. L'arsenale è stato trovato nel vano ascensore di un edificio del rione Conocal, a Ponticelli, roccaforte del sodalizio camorristico dei "d'Amico", egemone nel quartiere della periferia est. La scoperta è stata fatta nell'ambito delle operazioni che hanno portato alla cattura del latitante Salvatore De Micco, boss dell'omonimo clan di Ponticelli.