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Scuola del Vomero introduce un corso di dialetto: arriva l'”ora di Napoletano”

Il progetto è stato avviato nella scuola media statale “Viale delle Acacie” del quartiere collinare di Napoli. Ai ragazzi verranno insegnate la pronuncia e la dizione del dialetto e alcuni elementi della storia e della cultura partenopee. L’iniziativa ha riscosso grande interesse da parte delle associazioni che promuovono la riscoperta delle lingue regionali europee.
A cura di An. Mar.
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Nella scuola media statale "Viale delle Acacie" del capoluogo campano arriva "l'ora di napoletano". Si tratta di un corso di lingua e cultura  partenopee che ha lo scopo di tramandare alle nuove generazioni il dialetto napoletano e rendere loro familiare la tradizione campana. Il progetto "Napulitanamente", approvato dal parte del Collegio dei Docenti, è  condotto dal professore di Lettere, Ermete Ferraro autore di una piccola grammatica in napoletano e di numerose traduzioni di classici nel dialetto partenopeo, primi 50 Salmi della Bibbia. Le lezioni, dieci incontri pomeridiani di due ore, sono già cominciate il 26 febbraio scorso nella scuola in via Puccini, diretta da dalla preside Teresa Stancarone. Al termine del corso, sarà rilasciata ai partecipanti una certificazione delle competenze raggiunte, in base al Q.C.E.R. (quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue).

In che consiste il corso?

Sui banchi i ragazzi apprenderanno non solo le regole di pronuncia e lettura del Napoletano e le sue principali caratteristiche lessicali e morfo-sintattiche, ma anche alcuni aspetti antropologici della cultura napoletana e la sua storia. Il progetto ha suscitato interesse fra cultori e studiosi del Napoletano, ma anche in associazioni che da molto tempo si occupano di lingue regionali europee, come il provenzale o il catalano, riaprendo il dibattito sulla loro valorizzazione ed insegnamento nelle scuole. "Si tratta di una iniziativa da sostenere e da estendere in tutta la città e la provincia che appoggiamo con convinzione. Insegnare la nostra lingua – spiegano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli, conduttori del programma radiofonico La radiazza – dovrebbe essere un dovere per chi insegna sui nostri territori".

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