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Scuotevano la figlia così forte da spezzarle le ossa, in carcere i genitori

La Polizia di Caserta ha arrestato i genitori di due bambine di 3 anni e 6 mesi, accusati di maltrattamenti: le indagini erano partite quando la più piccola era stata portata al Pronto Soccorso ed erano state scoperte fratture pregresse. È emersa una storia di gravi violenze su entrambe: la più grande veniva sbattuta contro il muro, la piccola scossa così forte da spezzarle le ossa.
A cura di Nico Falco
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Una bambina era stata sbattuta con la testa contro il muro, un'altra era stata scossa  e poi sbattuta nel passeggino con tanta forza spezzarle le ossa. Due episodi tra i tanti, in una storia di violenze sistematiche tra le mura domestiche, e che si chiude con l'intervento delle forze dell'ordine che hanno arrestato entrambi i genitori: sono accusati di maltrattamenti e lesioni nei confronti delle due figlie di 3 anni e  6 mesi. Gli arresti sono scattati stamattina, 30 aprile, quando gli agenti della polizia di Caserta hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di B. V., pregiudicato di 35 anni, e la moglie F. A., di 32 anni.

Le indagini erano partite a gennaio, quando la coppia aveva portato al Pronto Soccorso Pediatrico del Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta una bambina di 6 mesi con lividi e inappetenza e che presentava ipertransaminasemia, ovvero un incremento degli enzimi intracellulari che può indicare danni agli organi. In ospedale si erano subito accorti che qualcosa non andava: quelle lesioni non erano riconducibili a una patologia ma erano di natura traumatica. In altre parole: la bambina era caduta, più probabilmente era stata picchiata. Con ulteriori accertamenti i medici avevano poi appurato che sul corpo della bambina c'erano i segni di fratture più vecchie agli arti, anche quelle verosimilmente di natura traumatica e compatibili con le lesioni causate dalla "Shaking Baby Sindrome", la "sindrome da scuotimento". Si tratta di un abuso sui bambini che può causare danni agli arti e un trauma cranico che possono avere conseguenze molto gravi; solitamente avviene in famiglia, ad opera dei genitori o di chi accudisce i figli, che in uno scatto di rabbia cerca di far terminare il pianto scuotendo il bambino.

I successivi accertamenti dei poliziotti della Squadra Mobile di Caserta hanno fatto luce sul resto della vicenda. Ascoltando familiari e conoscenti è venuto fuori che le bambine erano state picchiate in diverse occasioni. In un episodio la più grande, di 3 anni, era stata sbattuta con la testa contro il muro, mentre la piccola, quando piangeva, veniva scossa e sbattuta nel passeggino con violenza tale causarle fratture agli arti. Ulteriori elementi erano arrivati anche dalla scuola: la bimba di 3 anni si era confidata con una maestra, raccontandole che lei e la sorellina venivano picchiate e lasciate senza cibo; la donna aveva fatto anche una relazione, che poi è stata acquisita dalla Squadra Mobile.

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