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Se a Milano l’albero di Natale serve anche a far beneficenza. E a Napoli no

Le differenze tra l’albero di Natale gigante della Italstage a Napoli al Lungomare e l’abete di Pandora in piazza Duomo a Milano. Quest’ultimo ha pensato anche allo spirito natalizio. Mentre a Napoli…
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ALBERI-NATALE-2016-NAPOLI-MILANO

I due alberi di Natale pubblici di Napoli e Milano sono paradigma della differenza di approccio delle Amministrazioni comunali ai progetti per le città. Basta confrontare i due progetti per rendersi conto di quanto la struttura-monstre sul Lungomare di Napoli si differenzi dall'abete griffato in piazza Duomo.

A Napoli si punta ai record: 40 metri d'altezza, 20 di larghezza, struttura visitabile. A Milano l'albero sarà di 28 metri decorato da palle di colore rosso e argento di diametro di 25 cm e da 6 chilometri di luci. Tuttavia il progetto proposto dalla Italstage e accettato dall'Amministrazione di Luigi De Magistris è assolutamente promozionale e commerciale: per salire sull'albero occorrerà un ticket, ci saranno corner-aperitivo a pagamento.

A Milano, nel Comune guidato da Beppe Sala, si punta tutto su progetti di charity e social network: installazione in vetro trasparente per il classico' selfie' da Instagram o Facebook,  totem per  attività di coinvolgimento dei cittadini, ma anche del programma di beneficenza che Pandora, il brand che sponsorizza, ha voluto associare al proprio progetto per il Natale milanese. Con la collaborazione di CAF Onlus, selezionerà  Case Famiglia da sostenere con una speciale donazione finalizzata all’acquisto dei regali di Natale per i loro piccoli ospiti. Tra le realtà che saranno aiutate figura anche una Onlus che sostiene le piccole vittime del terremoto di Amatrice. A Napoli, stando al progetto contenuto in una determinazione dirigenziale, non c'è nulla di tutto ciò. Del resto gli obiettivi della struttura partenopea sono molto chiari, messi nero su bianco: "clamore mediatico"; "realizzare opera monumentale"; "suscitare senso di appartenenza", "visibilità positiva della città". Insomma, l'importante è il business. E lo spirito natalizio può attendere il prossimo anno.

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