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“Se non paghi non puoi lavorare”: arrestati 2 uomini del clan che chiedevano il pizzo

I due, affiliati al clan Cesarano di Secondigliano, hanno tentato di estorcere due volte denaro ad un imprenditore edile. I carabinieri, che sorvegliavano le attività del cantiere, sono riusciti a risalire ai due malviventi e ad arrestarli.
A cura di Valerio Papadia
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Operazione anti-racket dei carabinieri della stazione di Secondigliano che hanno arrestato in flagranza di reato un 30enne e un 21enne del posto, entrambi già noti alla forze dell'ordine e ritenuti contigui al clan Cesarano, che opera proprio nel quartiere Nord di Napoli. I due sono accusati di concorso in aggressione aggravato da finalità mafiose: i malviventi, infatti, si sono messi in contatto con un imprenditore edile, chiedendogli il pizzo due volte. Nella prima occasione, alcuni scagnozzi dei due malviventi si sono recati al cantiere, ma non trovando il titolare avevano lasciato un messaggio agli operai: "Dovete parlare con chi sapete".

Nella seconda occasione, addirittura, gli operai sono stati bloccati mentre stavano lavorando e rimandati a casa: "Non avete pagato, non potete lavorare" si sono sentiti dire. Il titolare ha così incontrato i due malviventi in un bar, dove ha pagato la somma richiesta per evitare ripercussioni su di lui e sui proprio operai. I carabinieri che però tenevano d'occhio sia il cantiere che il bar, sono riusciti ad assistere allo scambio di denaro e ad arrestare i due in flagranza di reato. Dopo le formalità di rito, i due sono stati portati nel carcere di Secondigliano.

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