Seconda Municipalità, i cartelli in inglese fanno ridere (o piangere…)
Piazza Dante, Seconda Municipalità, sportello Cambi di domicilio e di residenza, emigrazione e immigrazione: in uno degli uffici municipali più grandi della città di Napoli manca perfino il toner per le macchine fotocopiatrici. Se ne consegue che gli utenti «debbono venire in ufficio già muniti di fotocopie», come avverte un perentorio avviso incollato sulla porta dello stanzone che ospita i funzionari della burocrazia comunale partenopea. Ma il tocco di classe è il successivo cartello, quello in inglese: in una città multietnica e in particolare in una zona dove fortissima è la presenza di immigrati – per lo più srilankesi e pakistani – è ovvio e necessario comunicare anche nella lingua straniera più diffusa il disagio connesso alla impossibilità di fotocopiare i documenti.
Già, ma com'è scritto quest'avviso? Probabilmente è stato reso in inglese con l'ausilio di qualche traduttore online e stampato senza alcuna correzione. Il risultato è un inglese improbabile, maccheronico, alla Alberto Sordi alias Nando Meniconi. C'è da chiedersi: possibile che nessuno se ne sia accorto? Possibile che nessuno, tra dipendenti, dirigenti, vigili urbani, consiglieri, assessori e presidente di Municipalità conoscesse l'idioma? Chissà, forse per una incredibile conincidenza alle scuole superiori avevano scelto tutti il francese come lingua straniera. E infine: possibile che l'ufficio Emigrazione e Immigrazione non abbia un dipendente capace di esprimersi correttamente in inglese? Come comunicherà con gli stranieri che si presentano allo sportello? A gesti?