Segregata e violentata per 4 giorni: la storia di una 17enne salvata dai carabinieri
Si è conclusa con lieto fine come pochi la storia della 17enne albanese rapita e violentata per giorni nel Napoletano. Smagrita e affamata dopo 4 giorni di sevizie e digiuno, si è seduta a tavola a consumare il pranzo di Natale con i carabinieri che l'hanno salvata. La storia della ragazza risale al 21 dicembre scorso, quando la giovane, di nazionalità albanese, in Italia da poche settimane ospite a casa di parenti, è scomparsa dalla loro abitazione a Villaricca senza lasciare traccia. Dopo alcune ore i familiari si convincono che non si è trattato di una breve fuga adolescenziale e sporgono denuncia la mattina del 24 dicembre alla caserma dei Carabinieri di Villaricca. Immediatamente i militari si allertano: iniziano con il ricostruire le ultime ore prima della scomparsa della giovane. Ma dopo le prime ricerche sugli ultimi movimenti della ragazza sono proprio i rapitori a mettersi in contatto con i parenti attraverso degli intermediari.
Persone vicine alla famiglia trasmettono da altri il messaggio che la giovane vorrebbe riavere il suo passaporto. Una richiesta che mette subito in allarme i magistrati della Procura della Repubblica Napoli Nord, che indagano sul caso. Il comandante della stazione prende una decisione: "Se vuole il passaporto, fateglielo avere” dice ai parenti, nel frattempo organizzando un'imboscata. All’incontro, si fanno vive due donne, il passaporto viene consegnato. Compare sulla scena un uomo, a quel punto i carabinieri intervengono. “Dobbiamo vederla, portateci da lei” intimano ai tre. A quel punto una delle donne scoppia in lacrime e ammette di essere stata costretta a fare da intermediaria.
A quel punto l'uomo porta i carabinieri nel rifugio dove è tenuta in ostaggio la ragazza: è in un casolare di campagna a Castel Volturno. La diciassettenne è stata violentata tenuta segregata per 4 giorni senza cibo per indurla a prostituirsi. Finalmente in salvo la giovane viene portata in Caserma dove consuma il pranzo di Natale con i suoi liberatori, alla mensa dei militari. Poco dopo, Barashima Besnik, 42enne, albanese, incensurato, autore del sequestro viene arrestato. Dovrà rispondere di sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e induzione alla prostituzione minorile.