Sinistra Ecologia e Libertà entra nella maggioranza che sostiene il sindaco di Napoli Luigi de Magistris in Consiglio comunale. L'annuncio ufficiale lo ha dato stamane in Aula l'unico consigliere di Sel, Ciro Borriello che ha annunciato anche per i primi di dicembre un'assemblea provinciale di Sel a cui parteciperà anche il sindaco. La decisione di entrare in maggioranza era stata già presa qualche giorno fa, concretizzata nell'incontro tra de Magistris e il coordinatore nazionale del partito di Nichi Vendola, Nicola Fratoianni. "Abbiamo ritenuto utile – ha detto Borriello – aderire alla maggioranza del sindaco a seguito di un percorso avviato da tempo con il sindaco. Una fusione – ha aggiunto – che è sul tavolo da tempo e che arriva con ritardo". Borriello è entrato in Consiglio per una rinuncia, quella del candidato a sindaco sostenuto dal Partito democratico e dalla stessa Sel, il prefetto Mario Morcone, sconfitto al primo turno nelle Amministrative del maggio 2011.
Cosa succede ora? Anzitutto che de Magistris porta a casa un voto in più in una maggioranza consiliare ormai ridotta al lumicino. Ciò ha un costo: Sel vuole un posto in giunta e proprio su questo punto è scontro tra Napoli e la direzione nazionale. Il partito in città preme affinché sia lo stesso Borriello a diventare assessore (la delega sarebbe quella all'Edilizia), nell'ambito di un più generale rimpasto già previsto dal sindaco. Ciò causerebbe le dimissioni di Ciro Borriello da consigliere e l'ingresso del primo dei non eletti di Sel (i primi due sono Laura Santangelo e nel caso di sua rinuncia il secondo è Salvatore Parisi). Del tutto diverso, invece, il discorso prospettato da Fratoianni al sindaco di Napoli: il coordinatore ha chiesto di poter indicare nomi di alto profilo, anche slegati dal mondo politico e provenienti dalla società civile cittadina – uno su tutti potrebbe essere Domenico Ciruzzi, avvocato penalista, di recente eletto vicepresidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane. Sarà l'assemblea di dicembre a chiarire gli umori e le posizioni in campo, una cosa è certa: Luigi de Magistris dopo la vittoria incassata al Consiglio di Stato è molto meno ansioso di mettere mano alla giunta anche se il rimpasto pare ormai inevitabile. A rischio ci sono almeno tre assessori, Enrico Panini (Lavoro) e Mario Calabrese (Edilizia) e Monia Aliberti (Comunicazione). Col rimpasto di giunta, come anticipato da Fanpage.it potrebbe rientrare anche la frattura col gruppo dei consiglieri comunali Pietro Rinaldi e Vittorio Vasquez, "Sinistra in movimento" legato all'ex assessore al Welfare Sergio D'Angelo. Anche in questo caso le carte in tavola sono sempre le stesse: cambio di marcia, meno "cesarismo" del sindaco e più partecipazione e condivisione nelle scelte.
Infine, l'ultimo nodo, ovvero le deleghe del primo cittadino: ne ha 19. Una ‘abbuffata' che necessita di una cura dimagrante: Promozione della pace; Difesa e attuazione della Costituzione; Relazioni ed eventi internazionali; Città metropolitana; Finanziamenti europei; informatizzazione; sicurezza urbana e polizia municipale; Legalità; Toponomastica; Metropolitana; Trasporto pubblico locale e coordinamento funzionale delle partecipate operanti nel settore; Sport; Impianti sportivi e Pari opportunità).