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Sequestrato il cantiere della clinica di Pineta Grande: aperto grazie a favori

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, almeno 30 sono intervenuti sul posto, hanno sequestrato oggi il cantiere della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno per presunte violazioni edilizie. Coinvolto anche l’ex sindaco di Castel Volturno, Dmitri Russo.
A cura di Enrico Tata
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La clinica Pineta Grande
La clinica Pineta Grande

I lavori di ampliamento della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, Caserta, con il passaggio da 150 a quasi 600 posti letto, sono finiti nel mirino della procura di Santa Maria Capua Vetere. Quel cantiere, ritengono gli inquirenti, è partito con autorizzazioni irregolari, l'ex sindaco di Castel Volturno si sarebbe messo a disposizione degli interessi della clinica e sarebbero stati assunti parenti di consiglieri comunali. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, almeno 30 sono intervenuti sul posto, hanno sequestrato oggi il cantiere per presunte violazioni edilizie. I lavori di ampliamento, stando a quanto emerge dalle indagini, sarebbero stati autorizzati "sebbene mancasse la verifica di compatibilità con il fabbisogno sanitario regionale e con le esigenze di localizzazione territoriale". Il cantiere violerebbe la normativa regionale, ha spiegato il procuratore Maria Antonietta Troncone, "in tema di realizzazione e/o ampliamento, inteso anche come aumento dei posti letto/degenza o di funzioni/servizi sanitari di strutture sanitarie o socio sanitarie".

Le accuse all'ex sindaco di Castel Volturno

L'ex sindaco di Castel Volturno, Dmitri Russo, è accusato di essersi messo a disposizione degli interessi della clinica e in tal senso avrebbe anche fornito ai titolari, "in maniera indebita e clandestina", atti che riguardavano misure intraprese da una struttura sanitaria concorrente. Russo avrebbe voluto in questo modo "assicurarsi un dignitoso e rispettoso futuro personale al termine dell'incarico politico di sindaco".

Secondo i pm, inoltre, numerosi parenti di consiglieri comunali e funzionari del Comune di Castel Volturno dell'Ufficio Tecnico e dell'Ufficio Sanità, sarebbero stati assussunti alla clinica. Le chiamate sarebbero avvenute successivamente al rilascio delle autorizzazioni per l'ampliamento della struttura sanitaria.

La risposta della clinica

"Le ipotesi di reato riguardano violazioni urbanistiche riguardanti le autorizzazioni tutte, peraltro, comunicate prima dell'inizio dei lavori, alle autorità. Sono sereno e fiducioso nell'opera della magistratura con la quale ho sempre collaborato in passato e continuerò a farlo nel presente. Forniremo tutti i chiarimenti necessari per dimostrare l'infondatezza dell'ipotesi accusatoria. Resta il profondo rammarico per il blocco di un'opera di pubblica utilità, un Presidio Ospedaliero quale il Pineta Grande Hospital, da sempre al servizio dei cittadini della Campania, di quelli provenienti da fuori regione e di migliaia di extracomunitari. Il sequestro danneggia finanziariamente noi, le maestranze, i 1200 dipendenti del gruppo di cui fa parte la struttura, ma rischia di penalizzare ancora di più un territorio privo di servizi, anche quelli essenziali". Così in una nota il proprietario della clinica Vincenzo Schiavone, imprenditore sotto scorta per aver denunciato per estorsione membri del clan dei Casalesi.

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