Sequestro di beni per 20 milioni ai fratelli Potenza, vicini al clan Lo Russo
Il Centro Operativo della Dia di Napoli, questa mattina, ha operato un maxi sequestro di beni, con un'ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli, ai danni dei fratelli Potenza (Salvatore, Bruno e Assunta), noti imprenditori napoletani ritenuti invischiati in attività criminose per conto del clan Lo Russo. In particolare, l'attività investigativa degli inquirenti si è concentrata su un anomalo movimento di denaro verso l'estero, poi rimpatriato in Italia tramite bonifici e reinvestito in imprese economiche.
In tutto, per il valore di circa 20 milioni di euro, gli inquirenti hanno sequestrato innumerevoli immobili, sei società e tre partecipazioni societarie: tra questi figurano anche il ristorante Villa delle Ninfe a Pozzuoli (Napoli) e il ristorante "Donna Sophia dal 1931", nel centro di Milano. L'ipotesi accusatoria della Direzione investigativa antimafia è che i fratelli Potenza abbiano impiegato, per l'acquisto dei suddetti beni, denaro proveniente da attività criminali quali usura, riciclaggio, estorsione e associazione a delinquere.