Sergio Costa, dalla lotta alla Terra dei Fuochi al Ministero dell’Ambiente
Si è formato il nuovo governo a guida Movimento 5 Stelle e Lega: ieri Giuseppe Conte, neo premier, ha accettato l'incarico dal Presidente della Repubblica Mattarella e ha presentato la sua lista di 18 ministri. Tra questi, figura il nome di Sergio Costa, a cui è andato il Ministero dell'Ambiente. Costa, nato a Napoli nel 1959, si è laureato alla Federico II in Scienze Agrarie, conseguendo poi un master in Diritto e gestione dell'ambiente. Dopo gli studi, Costa comincia la sua carriera nelle forze dell'ordine: è dapprima comandante della Polizia Provinciale di Napoli, poi passa al Corpo Forestale dello Stato, dove diviene anche comandante regionale della Campania, fino allo scioglimento del Corpo e all'inglobamento nell'Arma dei carabinieri, dove Costa assume il grado di generale di brigata.
Le battaglie contro la Terra dei Fuochi
In quanto alto ufficiale del Corpo Forestale dello Stato prima e dei carabinieri forestali poi, in Campania, Sergio Costa è noto soprattutto per le sue battaglie contro la tristemente nota Terra dei Fuochi, la zona tra le province di Napoli e Caserta, martoriata dalle discariche abusive di rifiuti pericolosi e dai roghi tossici. All'inizio degli anni Duemila, costa si è distinto, in quanto comandate del Corpo Forestale in Campania, per operazioni di contrasto al fenomeno, ma anche per aver scoperto e sgominato discariche abusive sul Parco Nazionale del Vesuvio e per essersi occupato di traffico internazionale di rifiuti in concerto con la Direzione distrettuale antimafia. Già nel febbraio del 2018, era stato proprio il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ad indicare Sergio Costa come papabile ministro dell'Ambiente.