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Servizio civile ‘fantasma’, si muove la Procura della Repubblica di Napoli

La Regione Campania, verificato che i volontari non si sono mai recati nella sede prevista per le attività, ha revocato un progetto all’associazione “Insieme per la vita”, ma si attendono ulteriori sviluppi.
A cura di Redazione Napoli
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Il logo ufficiale del Servizio Civile Nazionale.
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La Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un fascicolo su una presunta truffa ai danni dello Stato perpetrata da  una associazione che si occupa di servizio civile in provincia, “Insieme per la Vita”. Sul caso stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco. L’ipotesi degli investigatori è che decine di ragazzi abbiano intascato l’indennità mensile prevista dalla legge per questo tipo di attività, 433,80 euro al mese, senza svolgere quanto previsto nei progetti approvati dalla Regione Campania. Poiché il progetto prevedeva l’inserimento di venti giovani, il suo valore complessivo era di circa centomila euro.

Era e non è più, perché, a seguito di alcune verifiche, la stessa Regione ha deciso di revocare il progetto “Sono ancora qui per te”. Tra le principali contestazioni effettuate all’associazione “Insieme per la vita” il fatto che nessuno ha mai visto i volontari nella sede dove avrebbero dovuto svolgersi le attività, presso il municipio di San Giorgio a Cremano. Un vero e proprio progetto fantasma: una indagine interna al Comune ha evidenziato che l’associazione non aveva mai inviato il progetto, né comunicato che lo stesso era stato approvato. Allo stesso modo, nessuno aveva mai comunicato gli elenchi dei ragazzi che avrebbero dovuto svolgere attività sul territorio. In questo caso, si trattava di assistenza leggera a casa di alcuni anziani, scelti non si sa bene da chi. Su tutti questi punti oscuri dovrà far luce la magistratura partenopea.

Ancora una volta, il servizio civile, che nella sola Campania vede impegnati migliaia di giovani tra i diciotto ed i ventotto anni in decine di enti senza scopo di lucro ed amministrazioni pubbliche, finisce nell’occhio del ciclone. Appena poche settimane fa, la stessa Procura aveva messo sotto la lente di ingrandimento l’associazione Feder Mediterraneo, che, secondo l’accusa del pubblico ministero, avrebbe richiesto ed ottenuto dai volontari, molti dei quali neppure si presentavano un servizio, una parte dei soldi che a loro venivano girati ogni mese direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sul caso di San Giorgio a Cremano è intervenuto duramente il Movimento Cinque Stelle, esprimendo pieno sostegno alla magistratura. “Lo Stato dovrebbe offrire un servizio civile nazionale come garante dei diritti dei cittadini, eliminando gli ostacoli per un’uguaglianza sostanziale – ha attaccato il senatore Sergio Puglia – Bisogna, dunque, offrire il servizio in maniera indiscriminata a tutti coloro che si trovano in determinate situazioni e d’altra parte bisogna poter offrire ai volontari, sempre in maniera indiscriminata, la possibilità di fare questo lavoro-esperienza e per offrire tutto questo c’è bisogno di trasparenza.”

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