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“Servono infermieri”: l’appello della Croce Rossa di Napoli nella lotta al coronavirus

La Croce Rossa cerca infermieri e volontari per fronteggiare l’emergenza coronavirus. L’appello del presidente del comitato napoletano Paolo Monorchio. L’unico requisito, ha spiegato Monorchio, “è quello di essere maggiorenni e aver voglia di dare una mano”. Nei gironi scorsi, numerosi appelli anche per trovare 1.400 medici volontari.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Cercasi infermieri per la Croce Rossa di Napoli: l'appello è stato lanciato da Paolo Monorchio, presidente del comitato CRI napoletano, che su Facebook ha chiesto a tutti di mobilitarsi. Basterà chiamare il centralino del Comitato di Napoli e riceve le istruzioni per diventare operativi. Ma non solo: Monorchio ha chiesto anche ai giovani di diventare volontari temporanei per la Croce Rossa Italia, per dare una mano concretamente, nel proprio "piccolo", a fronteggiare l'emergenza coronavirus.

"I volontari temporanei infatti", ha spiegato Paolo Monorchio, "si occupano soprattutto di fare la spesa e di portare farmaci a domicilio agli anziani soli e a tutte le persone fragili", ovvero a quelle persone "a cui è assolutamente sconsigliato muoversi anche per andare a fare solo la spesa". L'unico requisito, ha spiegato ancora il presidente Monorchio, "è quello di essere maggiorenni e aver voglia di dare una mano". Per ricevere informazioni, basterà chiamare il numero verde 800 065 510, oppure compilare il form presente all'indirizzo della Croce Rossa Italiana (https://volontari.cri.it/), in modo da essere contattati in breve tempo dal presidio più vicino, il quale spiegherà come partecipare al corso di formazione, della durata di cinque ore, prima di diventare operativi".

In questi giorni, si moltiplicano gli appelli alla solidarietà ed al volontariato, ma soprattutto alla ricerca di personale medico. Proprio in Campania, si cercano anche 1.400 medici volontari che garantiscano l'assistenza domiciliare ai soggetti positivi al contagio da coronavirus che non sono gravi e che si trovano a casa in quarantena, nonché per poter effettuare le diagnosi con i tamponi per certificarne la guarigione.

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