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Sevizie e denti cavati alle vittime: arrestati rapinatori in stile “Arancia meccanica”

Una banda di feroci rapinatori di origine albanese è stata sgominata dai carabinieri di Casoria, vicino Napoli. Tre le persone in manette: facevano parte di un gruppo di 8 persone, 5 già arrestate, che terrorizzava le villette isolate di Campania e Basilicata, seviziando i proprietari per farsi consegnare soldi e gioielli.
A cura di Francesco Loiacono
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I carabinieri della compagnia di Casoria hanno arrestato tre rapinatori albanesi accusati di una serie di colpi dalla violenza inaudita. I tre, che facevano parte di una banda più vasta di cui altri 5 componenti erano già stati arrestati a dicembre, sono accusati di una serie di rapine nelle ville di Campania e Basilicata condotte con ferocia e organizzazione quasi militare.

Sevizie ai danni delle vittime

Le irruzioni avvenivano sempre di notte in ville isolate, secondo un modus operandi che ricorda il film di Kubrick "Arancia meccanica". Le vittime dei rapinatori venivano seviziate con percosse che in un caso hanno provocato la caduta di denti e minacce di morte. In una circostanza c'è stato perfino un tentato omicidio, che non si è concretizzato solo perché l'arma che avrebbe dovuto sparare si è inceppata. I tre, con armi in pugno e passamontagna, tenevano sotto sequestro per diversi minuti i proprietari delle ville, usando violenza per farsi consegnare la combinazione delle casseforti o altri oggetti preziosi nascosti in casa. Come hanno spiegato i carabinieri, i malviventi non si fermavano nemmeno in presenza di bambini.

La base della banda era a Caivano

Estrema violenza caratterizzava i rapinatori anche nelle loro diverse fughe dalle forze dell'ordine. Nel corso delle indagini si sono infatti verificate fughe rocambolesche, sparatorie, posti di blocco forzati e vetture speronate. I malviventi, la cui base era a Caivano, in provincia di Napoli, usavano auto potenti, tutte rubate, alle quali installavano un sistema per la rapida sostituzione delle targhe: usavano quelle "pulite" per i sopralluoghi" e quelle relative a vetture rubate per i colpi. Il più pericoloso e feroce degli indagati, il 50enne J.E., era ricercato dall'Interpol per omicidio e rapine commesse in Albania. È stato individuato anche grazie alle descrizioni fornite dalle vittime: nonostante il passamontagna è stato infatti tradito dal naso prominente e alle sopracciglia folte. Gli altri 5 componenti della banda erano stati arrestati in un casolare nelle campagne di Cardito.

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