Sfregio a un imprenditore casertano: incendiate le tombe dei genitori e delle figlie
Nella notte di ieri è stata incendiata la tomba di famiglia di Roberto Vitale, un imprenditore casertano titolare della ditta che si occupa del servizio di pubblica illuminazione di Teverola, Caserta, ma che ha appalti in tutta Italia. Stando a quanto riporta il Mattino, qualcuno è entrato all'interno del cimitero del paese, ha sistemato tre pneumatici a terra all'interno della tomba e poi ha appiccato l'incendio con del liquido infiammabile. "Non so chi possa aver compiuto un gesto così orribile. I morti non si toccano, ho dedicato la mia vita alla difesa della legalità e nessuno mi piegherà", ha detto Vitale, sempre stando a quanto riporta il Mattino. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della stazione locale. La tomba, che è stata posta sotto sequestro, ospitava le bare dei genitori di Vitale, ma anche di due sue figlie nate morte. Per il momento gli investigatori non escludono nessuna pista, neanche quella del raid a scopo intimidatorio. Per questo i carabinieri della stazione di Teverola stanno cercando di ricostruire i rapporti dell'impreditore ed eventuali suoi nemici. Non è esclusa al momento neanche l'ipotesi di un'intimidazione di camorra.
Nel 2015 aiutò gli ammalati della Terra dei Fuochi
Roberto Vitale è stato intervistato da Fanpage.it nel 2015 perché rispose all'appello della piccola Aurora, la bambina della Terra dei Fuochi che si ammalò di cancro e che aveva sgridato i politici, e lanciò una provocazione: "Donerò 100 mila euro per le cure dei bambini malati di tumore se i politici del suo comune rinunceranno allo stipendio". Vitale seguì a lungo il caso di Aurora e quello di altri bambini ammalati del territorio. "Girando per gli ospedali quello che si vede è straziante", aveva dichiarato ai microfoni di Fanpage.it.