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Si finge maresciallo dei carabinieri e truffa gli anziani a Capodimonte: arrestato 23enne

Un ragazzo di 23 anni, P.D.G., è stato arrestato dai carabinieri a Napoli per aver truffato almeno tre anziani. Il 23enne si fingeva il figlio delle anziane vittime: diceva loro di trovarsi in difficoltà simulando finti incidenti stradali e si faceva consegnare somme di denaro. Così ha truffato tre anziani di 80, 87 e 68 anni, tutti della zona di Capodimonte.
A cura di Francesco Loiacono
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Un ragazzo di 23 anni, P.D.G., è stato arrestato dai carabinieri a Napoli per aver truffato almeno tre anziani.Il 23enne era un vero e proprio "fantasista" del raggiro: si fingeva di volta in volta il figlio delle anziane vittime, un maresciallo dei Carabinieri, un avvocato e l'incaricato del ritiro dei soldi. Con queste modalità aveva già truffato tra l’8 e il 15 febbraio dell’anno scorso tre anziani di 80, 87 e 68 anni spillando loro 1.000, 3.000 e 800 euro, e aveva provato a truffarne altri cinque.

Il meccanismo della truffa

Il 23enne sceglieva le sue vittime tra gli anziani della zona di Capodimonte. Il meccanismo è purtroppo piuttosto noto, ma efficace. Spacciandosi per il loro figlio diceva di aver provocato un incidente. Dopo poco richiamava, stavolta fingendosi l’avvocato del figlio o un maresciallo dei Carabinieri. Alle vittime lasciava intendere che si poteva evitare di incorrere in denunce penali risarcendo subito le persone coinvolte negli incidenti con una somma tra i tre e i diecimila euro. Poi, quando gli anziani accettavano di pagare, cambiava maschera e si presentava di persona a casa delle vittime del raggiro dicendo di “essere stato mandato” dall’avvocato o dal maresciallo per intascare i contanti.

Quando gli anziani raggirati, che si erano accorti troppo tardi della truffa, l'hanno denunciata ai carabinieri di Capodimonte, i militari hanno iniziato subito le indagini, analizzando le immagini della videosorveglianza e traffico telefonico. Già nel corso delle prime indagini è emerso che il truffatore aveva tentato di fare lo stesso con altre 5 persone (una 80enne, una 78enne, un 81enne, una 83enne e una 63enne) ma non gli era andata bene perché in questi casi gli anziani avevano chiuso la conversazione e contattato all’istante i loro figli (veri) sul telefonino. Il giudice per le indagini preliminari di Napoli esso un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari che i militari dell’Arma hanno eseguito immediatamente.

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