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Si perde nella folla della chiesa di Santa Chiara, ritrovato 5 ore dopo

Un uomo di 63 anni, a Napoli per accertamenti medici, si è perso tra la folla domenica scorsa mentre era coi parenti nella chiesa di Santa Chiara; dopo 5 ore di ricerche infruttuose è stato individuato da un militare libero dal servizio mentre vagava confuso in piazza Bovio. Il 63enne sta bene ed è stato riaccompagnato dai parenti.
A cura di Nico Falco
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I carabinieri lo avevano cercato dappertutto, avevano pattugliato le strade e controllato anche i sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali. Ma di lui non c'era traccia: era scomparso chissà dove. Fino a quando, tornando a casa, un maresciallo di stazione ha visto una persona anziana che camminava con atteggiamento confuso e che somigliava proprio all'uomo che stavano cercando da ore. Si è risolta così, senza conseguenze, la disavventura di un uomo di 63 anni di Senise, in provincia di Potenza, che era arrivato a Napoli con la sorella e altri familiari per sottoporsi ad alcuni accertamenti clinici.

L'uomo era scomparso intorno alle 11.20 di domenica 1 settembre. I parenti l'hanno perso di vista tra la folla nella chiesa di Santa Chiara, in un attimo era sparito e non erano riusciti più a trovarlo. Lo avevano cercato nei paraggi, tra le strade del centro, ma senza risultati. Si erano così rivolti ai carabinieri della stazione San Giuseppe per denunciare la scomparsa. Le ricerche sono partite poco dopo: i carabinieri si sono fatti mostrare delle fotografie del 63enne, si sono fatti raccontare i movimenti della mattinata e hanno perlustrato il centro storico, acquisendo anche le immagini di videosorveglianza di tutti i negozi della zona. Anche questo tentativo era però stato un buco nell'acqua.

Alla fine l'uomo è stato ritrovato da un maresciallo di stazione, che dopo quasi 5 ore di ricerche ininterrotte stava tornando a casa dopo il turno di servizio. Il militare ha notato il 63enne in piazza Bovio e l'ha riconosciuto, si è qualificato e, dopo essersi assicurato che stesse bene, lo ha fatto salire nella sua automobile e lo ha accompagnato in caserma, dove ha potuto riunirsi finalmente coi familiari.

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