Simone, giovane transessuale morto tra i cassonetti a Forcella: il dolore della comunità Lgbt
Era "un'anima fragile come quella celebre della canzone di Vasco Rossi". Inizia così il ricordo di Simone, giovane transessuale il cui cadavere è stato travolto avvolto in un tappeto tra alcuni cassonetti dell'immondizia a Forcella, quartiere di Napoli. Una fine assurda, "disumana e sinistra", per usare le parole utilizzate da "Gaynews.it", quotidiano che partendo dalle notizie di cronaca dello scorso 10 giugno ha ricostruito la drammatica vicenda del giovane transessuale.
I media avevano riportato la notizia dell'identificazione del cadavere trovato tra i cassonetti in via Vicaria Vecchia, spiegando che si trattava di una ragazza di 30 anni di Casoria. In realtà, come spiega "Gaynews", quel corpo gettato tra i rifiuti apparteneva a Simone, un transessuale di origine romena, ma adottato e cresciuto in Italia, che anche se nato donna stava affrontando la transizione per diventare uomo. Un'anima fragile e uno spirito nomade: "Capitava, infatti, che Simo si allontanasse per diversi giorni, non si facesse vedere dagli amici dell'associazione Arcigay di Napoli, sparisse per qualche mese, perso nei suoi viaggi e nei suoi incontri, e poi ricomparisse improvvisamente con il suo sguardo triste e allegro al tempo stesso", spiega il quotidiano. Motivo per cui l'assenza delle ultime settimane non aveva destato particolari preoccupazioni in chi lo conosceva.
Tanti interrogativi ancora senza risposta
Sabato scorso, purtroppo, la notizia del drammatico ritrovamento. Una morte che oltre allo strazio e al dolore, ha suscitato in tutti i conoscenti di Simone anche rabbia e sgomento per i tanti interrogativi che lascia senza risposta: "Come è possibile che nel 2017 un ragazzo venga trovato morto tra i cassonetti della spazzatura nel pieno centro di una città popolosa come Napoli? – si chiede il quotidiano "Gaynews.it" – Come è possibile che non si sia trovato nessuno che potesse raccontare gli ultimi momenti della vita di Simo e che potesse dire qualcosa di più sul modo in cui è finito? Come è morto davvero Simo? Per quale motivo non è più tra noi? Chi l’ha adagiato in una trapunta, lasciandolo morire tra i rifiuti?". Domande a cui si spera che le indagini della Squadra Mobile e del Commissariato Vicaria, titolari dell'inchiesta, possano dare qualche risposta.