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Soldi per far passare i test di Medicina: in manette ex dipendente Federico II ed ex poliziotto

Un ex dipendete dell’Università Federico II di Napoli e un ex poliziotto sono stati arrestati dai carabinieri del Nas: i due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Stando a quanto hanno rivelato le indagini, l’ex dipendente dell’ateneo partenopeo prometteva le risposte ai test d’ingresso per Medicina, ma anche per esami universitari e assunzione nella Pubblica Amministrazione, in cambio di denaro.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Prometteva di far passare i test d'ingresso alla Facoltà di Medicina, ma anche le risposte per alcuni esami universitari, oppure assunzioni nella Pubblica Amministrazione, in cambio di denaro: un'ex dipendete dell'Università Federico II di Napoli, C.P. le sue iniziali, è stato arrestato dai carabinieri del Nas, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica partenopea. Secondo le indagini, l'uomo era dedito a millantare credito presso pubblici ufficiali per la compravendita di posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione e titoli di studio universitari. Agli arresti domiciliari è stato sottoposto anche D.D.G., ex poliziotto, accusato di alcuni accessi abusivi alle banche dati in uso alle forze dell'ordine.

Nella fattispecie, l'attività investigativa dei militari dell'Arma e dei magistrati della Procura di Napoli ha rivelato come l'ex dipendente dell'università napoletana offrisse la sua intermediazione presso l'ateneo e presso le Asl di Napoli e Caserta, promettendo posti di lavoro presso questi enti; inoltre, l'arrestato, dietro compenso, prometteva anche il superamento dei test d'ingresso di Medicina e di alcuni esami universitari. Per far credere ai "clienti" che le pratiche stessero per andare a buon fine, C.P. organizzava dei finti colloqui che erano propedeutici alle assunzioni promesse oppure fingeva di interloquire con i funzionari con i quali millantava di intrattenere rapporti, promettendo al candidato di turno, che aveva sborsato una cospicua somma di denaro, che le pratiche sarebbero andate a buon fine.

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