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Sondaggi elettorali Regionali Campania, la guerra delle cifre

Le previsioni sono allarmanti: secondo Tecnè potrebbe non andare a votare il prossimo 31 maggio il 53 percento degli elettori campani, il 47 secondo Ipr Marketing. Il candidato del centrosinistra ed il governatore uscente sarebbero molto vicini, con un lieve vantaggio per l’ex sindaco di Salerno.
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Una scritta a favore dell'astensionismo su di un muro.
Una scritta a favore dell'astensionismo su di un muro.

Astensionismo alle stelle, su numeri mai raggiunti prima,e lieve vantaggio di Vincenzo De Luca nella corsa alla presidenza della Regione Campania. È  quanto emerge dai sondaggi elettorali sulle elezioni pubblicati da diverse società, di orientamento politico molto diverso tra di loro, nelle ultime settimane.

Il dato più allarmante è quello di Tecnè: il 53 percento degli elettori non ha ancora deciso di chi votare e potrebbe anche decidere di non farlo proprio, passando al mare il prossimo 31 maggio, complice anche il ponte del 2 giugno, grazie ad una inopinata scelta da parte del governo Renzi. Secondo Ipr Marketing potrebbe, invece, non recarsi alle urne il 47 percento degli elettori.

I due candidati principali, Vincenzo De Luca e Stefano Caldoro, sembrano praticamente appaiati, con un lieve vantaggio per il primo. Negli ultimi venti giorni sono stati registrati significativi cambi di rotta: prima, infatti, Caldoro era dato saldamente in testa da quasi tutti gli istituti di ricerca. Per Tecnè, sia De Luca che Caldoro oggi si attesterebbero attorno al 36,5 percento, mentre la candidata del Movimento Cinque Stelle, la funzionaria di Equitalia Valeria Ciarambino, di Pomigliano d’Arco, sarebbe al 20,5. Numeri molto diversi da quelli raccolti dallo stesso istituto prima che fossero ufficializzate le liste: la stessa Tecnè dava Caldoro al 38,7 percento, De Luca al 35,4 percento, la Ciarambino al 18,2 percento, Vozza al 6,8, dato, quest’ultimo, ritenuto troppo alto e poco credibile dagli stessi sostenitori dell’ex sindaco di Castellammare di Stabia. Tornando alla Ciarambino, nessuno degli ultimi sondaggi la da mai sotto il 18 percento, tutti danno, comunque, Vozza sopra la soglia di sbarramento.

Cambiano, di poco, i numeri di Ipr Marketing, ma non la sostanza: De Luca e Caldoro sarebbero, anche in questo caso, appaiati ma al 37 percento, mentre la Ciarambino otterrebbe un ottimo 21,5 percento. Un boom per la candidata grillina, che sembra crescere enormemente con il passare dei giorni: appena poche settimane fa, infatti, i sondaggi la davano sotto al 15 percento. Per Irp Marketing, poi, il Movimento Cinque Stelle sarebbe il primo partito della Campania, con il 23 percento, tre punti in più del Partito Democratico, mentre nel centrodestra il primo posto spetterebbe a Forza Italia con il 19,5 percento.

Vincenzo De Luca vincerà nettamente secondo un sondaggio da lui stesso commissionato alla società Quorum, che da tempo collabora con lui: gli viene attribuito addirittura un vantaggio di 14 punti su Caldoro, con un risultato schiacciante: 44,1 percento contro 30,1. La Ciarambino, secondo Quorum, sarebbe al 18,1 percento, mentre il candidato dell’estrema sinistra Salvatore Vozza supererebbe di poco la soglia di sbarramento per far scattare almeno un eletto, con il 3,1 percento. Anche Caldoro si è fatto un sondaggio “in casa”, affidandolo ad una società di marketing che da anni collabora con lui, la Enterprise Contact, che dà il governatore uscente al 39 percento contro il 36 di De Luca. Il sito web ScenariPolitici parla, invece, di un vantaggio di due punti di De Luca su Caldoro: 37,5 contro 35,5 percento. Il sito, in realtà, aveva dato ben sette punti di vantaggio a De Luca prima della presentazione delle liste, in controtendenza rispetto agli istituti di ricerca.

Infine, Marco Esposito: il possibile consenso per il candidato della lista meridionalista Mò, giornalista economico del Mattino, considerato tra gli analisti più brillanti della carta stampata regionale, spesso non viene neppure rilevato, tanto che Sky ha ritenuto inutile invitarlo a partecipare alla sua tribuna elettorale, a cui prenderanno parte gli altri candidati. L’unico sondaggio in cui viene registrato il sui nome lo vede all’1,5 percento, risultato lontano dalla soglia di sbarramento del 3.

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