Sopravvissuti al ponte Morandi si sposano: Eugeniu e Natalya si sono detti sì
Era la promessa che si erano fatti quando riuscirono a scampare alla drammatica tragedia del crollo del ponte Morandi, quella di sposarsi dopo una vita trascorsa insieme. Eugeniu Babin e Natalya Yelina si sono finalmente sposati a Napoli, con il rito della chiesa ortodossa, come desideravano ormai da un anno, da quando riuscirono a sfuggire alla morte nel crollo del Ponte Morandi di Genova il 14 agosto del 2018, tragedia che causò la morte di 43 persone. L'auto su cui viaggiavano i due, che si stavano recando in vacanza in Francia, precipitò nel vuoto finendo su un cumulo di macerie. I due non persero mai conoscenza e rimasero lucidi per tutto il tempo fino a quando i vigili del fuoco riuscirono a tirarli fuori da quell'ammasso di lamiere, polvere e calcinacci che era diventata la loro auto. Eugeniu riportò la rottura del collo e ferite in diverse parti del corpo, Natalya invece si fratturò in più punti la gamba.
Lui parrucchiere, lei estetista, Eugeniu e Natalya, entrambi originari dell'Est Europa, vivono a Santa Maria Capua a Vetere in provincia di Caserta dove gestiscono un salone di bellezza. Hanno un figlio, Bodan, che è arrivato per primo in chiesa nel giorno del matrimonio dei suoi genitori. "Non riesco a spiegare cosa significhi per me questo giorno – ha detto Bodan a Fanpage.it – credo che la cosa più importante è che i miei genitori siano vivi, siano qui, tra le persone che amano e che vanno avanti". I due hanno dovuto affrontare un anno molto travagliato tra interventi chirurgici e una lunghissima riabilitazione. Speravano di potersi sposare già lo scorso autunno a pochi mesi dalla tragedia del ponte Morandi, ma le loro condizioni fisiche non glie lo hanno consentito. Ora, dopo un lungo percorso riabilitativo e un lungo percorso psicologico di assimilazione di quello che gli è capitato, Eugeniu e Natalya si sono finalmente detti sì davanti a Dio. Ad attenderli in chiesa i parenti e gli amici di sempre, come Valentina arrivata da Trento per l'occasione: "C'è chi crede al destino e chi in Dio, io credo che la cosa più bella è vivere circondato dall'amore delle persone che ti vogliono bene, questo ti da la forza e ti fa venire voglia di vivere, oggi celebriamo un passaggio", ha spiegato a Fanpage.it.
I due sono giunti con un ritardo di circa 30 minuti alla celebrazione, tenutasi nel pieno centro di Napoli con il rito della chiesa ortodossa. Dopo la lunga cerimonia, il lancio di riso e petali ha sciolto anche l'emozione e la tensione di una tanto agognata giornata che sembrava non arrivasse mai. "Ce l'abbiamo fatta – ha detto Eugeniu ai nostri microfoni – è una giornata importante perché è un passo avanti che ci aiuta psicologicamente e fisicamente. D'altronde dopo quello che ci è capitato, un po di felicità nella vita doveva pur esserci". Emozionatissima Natalya, in abito bianco con una rosa disegnata al centro, ha abbracciato tutti all'uscita della chiesa. "E' un giorno pieno di significati – ha commentato – tanto atteso soprattutto. Dopo la tragedia mi sono avvicinata molto a Dio, lo era anche prima ma dopo quello che è successo ancora di più, oggi finalmente possiamo ascoltare la nostra messa sulle nostre gambe e questo vuol dire che ce la stiamo facendo, stiamo andando avanti, è un giorno bellissimo".