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Spacciano droga calando un paniere: arrestate tre persone a Castellammare di Stabia

Smantellata una piazza di spaccio vera e propria a Castellammare di Stabia: le dosi di cocaina calate con un paniere dall’appartamento di due fratelli. Scoperta anche una telecamera nascosta in una lampada all’interno dell’ingresso del palazzo. Sequestrati anche 3.400 euro in contanti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Spacciavano droga calandola direttamente in strada ai propri "clienti" all'interno di un paniere. Ma i carabinieri di Castellammare di Stabia li hanno scoperti ed arrestati, rinvenendo anche oltre tremila euro in contanti in casa loro e telecamere di videosorveglianza abusive nascoste all'interno dell'ingresso del palazzo. Ora i tre, arrestati dai militari dell'arma, devono rispondere dell'accusa di spaccio di cocaina.

I carabinieri della locale compagnia stabiese hanno indagato a lungo sui tre, due dei quali risultati essere fratelli, e tutti già noti alle forze dell'ordine. L'arresto è stato eseguito dopo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Torre Annunziata. Le indagini si sono concentrate soprattutto nell'ultimo mese, durante il quale l'attività illecita dei tre è stata particolarmente "attiva".

Grazie a servizi di osservazione della piazza di spaccio, i militari dell'arma hanno poi stretto il cerchio sui tre anche fermando alcuni clienti che avevano appena acquistato dosi di cocaina. Particolarmente ingegnoso il sistema escogitato per fornire di droga i propri clienti: i due fratelli cedevano le dosi di droga attraverso un paniere che veniva calato dal balcone, e con il quale veniva effettuato lo "scambio" con il denaro. Il terzo complice, invece, risultato essere anche in libertà vigilata, "regolava" e vigilava sull'afflusso ed il deflusso degli acquirenti.

Nel corso della perquisizione nell'appartamento dei due fratelli, sono stati rinvenuti anche tremila quattrocento euro in contanti, ritenuti il frutto delle numerose "transazioni" effettuate. Scoperte e sequestrate anche telecamere di videosorveglianza abusive, scoperte all'interno di una lampada posta all'ingresso del palazzo, installate per "proteggere" gli accessi all'edificio da parte delle forze dell'ordine, salvaguardando così il proprio "mercato".

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