Spaccio per conto del clan, chiesti 20 anni per il poliziotto che scortò Gigi D’Alessio

Continua il processo ai tre poliziotti del commissariato di Marcianise (Caserta) della Polizia di Stato, accusati di aver favorito nell'attività di spaccio, in cambio di denaro, il clan Belforte. Per uno di loro, il pm della Dda Luigi Landolfi, nell'ambito del processo che si sta svolgendo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha chiesto 20 anni di reclusione per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, escludendo però l'aggravante di stampo mafioso. I tre poliziotti furono arrestati nell'ottobre del 2015 nell'ambito di una indagine, condotta proprio dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, sullo spaccio di cocaina e hashish da parte dei clan camorristici del Casertano.
La scorta non autorizzata a Gigi D'Alessio
Nell'ambito delle indagini emerse anche che, il poliziotto in questione, in più di una occasione, avrebbe usato l'auto di servizio per fornite una scorta non autorizzata al cantante Gigi D'Alessio (in nessun modo implicato nelle vicende per le quali sono accusati gli agenti). Nell'ordinanza di arresto si legge come il poliziotto e i suoi due colleghi – già condannati in primo grado, in attesa della sentenza d'Appello – abbiano usato l'auto di servizio, fornendo una relazione falsa, nel dicembre del 2013 per scortare il cantante, che doveva recarsi ad un evento per la presentazione del suo nuovo cd, per le strade di Napoli.