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Sparatoria in discoteca: 3 arresti. C’è anche un esponente della “Paranza dei bimbi”

Parteciparono a una rissa finita a colpi di pistola in una discoteca di Villa Literno lo scorso 11 ottobre. In tre sono stati arrestati dai Carabinieri, tra loro Antonio Napoletano di 19 anni ritenuto affiliato al clan Sibillo del centro storico.
A cura di Angela Marino
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Erano tra i protagonisti della rissa scoppiata lo scorso 11 ottobre alla discoteca "Millennium" di Villa Literno finita a colpi di pistola, fortunatamente, senza feriti. Antonio Napoletano, Fabio Rivieccio e Salvatore Cacace sono finiti in manette su ordine della Procura di Napoli Nord. A condurre i Carabinieri delle caserme di Casal di Principe e del quartiere Stella di Napoli sulle tracce dei giovani le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Antonio Napoletano, detto "O'nannone", ha 19 anni ed è considerato dagli inquirenti uno degli esponenti della cosiddetta paranza dei bimbi di Forcella, facente capo al clan Sibillo del centro storico di Napoli. Nel video di quella notte appare Napoletano, con il volto grondante di sangue, mentre esce dal locale e si dirige verso la Smart di proprietà di Cacace. Dopo aver sfondato il finestrino, Napoletano estrae dall'auto una pistola e corre all'interno della discoteca accompagnato da almeno una decina di persone.

Una volta all'interno, Napoletano si scaglia prima contro gli uomini della sicurezza, colpendoli con calci e pugni e poi punta la pistola alla testa del titolare della discoteca, colpendolo con dei calci. Dopo le botte il gruppo scatenato attraversa il locale esplodendo diversi colpi di pistola, la dinamica è ben chiara dalle immagini dei video della sicurezza che riprendono anche i fori dei proiettili nei muri. Usciti dalla discoteca dopo il raid, i giovani si dileguano, ma prima Napoletano spara ancora dei colpi di pistola in aria.

Napoletano e Rivieccio sono già detenuti per altri reati e hanno ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre Cacace è finito agli arresti domiciliari. Le accuse sono detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, danneggiamento aggravato, minaccia aggravata e esplosione di colpi d'arma da fuoco in luogo pubblico . Restano da identificare le altre persone che presero parte alla rissa, almeno una decina, secondo le immagini delle telecamere di sorveglianza. Antonio Napoletano fu arrestato cinque giorni dopo la rissa alla discoteca "Millenium" perché trovato in possesso di un fucile. L'elemento fondamentale per il riconoscimento di Napoletano sono stati i suoi tatuaggi che hanno permesso ai carabinieri di identificarlo con certezza nelle immagini della notte dell'11 ottobre.

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