Spari contro la casa del boss del contrabbando di sigarette a San Pietro a Patierno
I proiettili si sono conficcati nelle tapparelle della cucina. In totale ne sono stati sparati sei, calibro 9×19, diretti verso l'abitazione di un pregiudicato agli arresti domiciliari perché ritenuto ai vertici di un gruppo che contrabbandava sigarette dall'Est Europa. I colpi sono stati esplosi nella notte scorsa in via della Bussola, nella periferia di Napoli, al confine tra i quartieri di Poggioreale e San Pietro a Patierno, nell'area nord della città. L'allarme è partito poco prima dell'1 del mattino, quando i residenti hanno sentito le esplosioni e hanno chiamato le forze dell'ordine. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per i rilievi, le indagini sono affidate ai militari della stazione di San Pietro a Patierno.
La zona della sparatoria è quella del "Bronx" di San Pietro a Patierno, palazzine popolari alle spalle dell'aeroporto di Napoli. Si sarebbe trattato di un gesto mirato, i colpi risultano esplosi verso una abitazione. E il destinatario sarebbe un uomo attualmente detenuto agli arresti domiciliari, con precedenti penali per contrabbando: Daniele Ruoppolo, ritenuto dagli inquirenti ai vertici di una organizzazione che contrabbandava grossi carichi di sigarette dall'Est Europa all'Italia. Era stato arrestato nel giugno scorso, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare per 28 persone, quando i carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, avevano sgominato due gruppi transnazionali.
La holding del contrabbando di sigarette dall'Est Europa
Le misure cautelari erano state eseguite tra Casavatore, Afragola, Ercolano, Caivano, San Sebastiano al Vesuvio, Casoria, Casalnuovo di Napoli e San Giorgio a Cremano dai carabinieri della stazione di Borgoloreto e della Compagnia Stella. Le organizzazioni erano strutturate come imprese, con una filiera di distribuzione piramidale: le sigarette venivano acquistate dai produttori all'estero, gli importatori le facevano arrivare in Italia, le passavano ai grossisti e quindi venivano rivendute alle bancarelle in strada.
Una delle due holding aveva la sua base logistica nella zona di vico Soprammuro, nel quartiere Mercato, sotto l'influenza del clan di camorra dei Mazzarella. L'uomo che sarebbe destinatario degli spari della notte scorsa era stato individuato in quelle indagini come uno dei "padroni", che si occupavano dell'importazione dei tabacchi da Ungheria e Romania e rifornivano i grossisti con gli ingenti carichi di sigarette.