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Spedizione punitiva in un bar, arrestato il boss del Rione Sanità

Salvatore Savarese, considerato a capo dell’omonimo clan egemone al Rione Santià, nel cuore di Napoli, è finito in manette stamattina, insieme ad altre due persone. Il boss, nel giugno di quest’anno, pistola in pugno, avrebbe preso parte ad una spedizione punitiva in un bar del quartiere, che è stato quasi completamente sfasciato.
A cura di Valerio Papadia
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Alle prime luci di questa mattina, giovedì 19 luglio, una vasta operazione dei carabinieri della compagnia e della stazione di Napoli Stella ha portato all'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone, emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea. Tra gli arrestati figura anche Salvatore Savarese, classe 1953, considerato dagli investigatori il boss dell'omonimo clan egemone al Rione Sanità, nel cuore di Napoli. Gli arresti sono giunti al termine di un'articolata indagine scattata al seguito del danneggiamento, nel giugno scorso, del Bar Romeo, sito nel Borgo Vergini.

L'attività investigativa dei militari dell'Arma, svolta anche grazie all'utilizzo di sistemi di sorveglianza sia pubblici che privati e all'aiuto dei carabinieri del Racis (la scientifica dell'Arma), ha permesso di ricostruire tutte le fasi del raid, al quale ha partecipato in prima persona, pistola in pugno, anche lo stesso Savarese. In sei, arrivati a bordo di tre scooter, raggiunsero l'esercizio commerciale, sfasciandolo quasi completamente e costringendo i proprietari alla chiusura anticipata. Il movente sarebbe da ricondurre ad uno scontro verbale tra un esponente dei Savarese ed un parente della vittima che non aveva gradito l'intervento del clan nella risoluzione di una vicenda privata, disconoscendo in tal modo la caratura criminale dello storico clan della Sanità.

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