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Cambia lo stabilimento militare Spolette di Torre Annunziata: dalle bombe a mano alle mascherine

Lo stabilimento militare Spolette di Torre Annunziata, nella provincia di Napoli, del Ministero della Difesa, sarà riconvertito alla produzione di mascherine protettive Ffp2 e Ffp3 utili all’interruzione del contagio del Coronavirus. Ad annunciarlo è stato Lorenzo Guerini, ministro della Difesa.
A cura di Valerio Papadia
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Sei milioni di mascherine al mese. Questi i numeri dello stabilimento militare Spolette di Torre Annunziata, nella provincia di Napoli, del Ministero della Difesa che, a partire dall'inizio del mese di maggio, sarà riconvertito alla produzione di mascherine Ffp2 e Ffp3, utili per la battaglia volta a limitare la diffusione del Coronavirus. Ad annunciarlo è stato Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, intervenuto nel corso della trasmissione televisiva Uno Mattina su Rai Uno: "Dall'inizio di maggio inizierà la produzione di mascherine Ffp2 e Ffp3 nello stabilimento di Torre Annunziata. Si produrranno 6 milioni di mascherine al mese. Sarà un contributo importante allo sforzo più ampio che il Paese dovrà fare anche in futuro.

Dalla polvere per i cannoni alle bombe a mano, fino alle mascherine

Attualmente, come si legge sul sito del Ministero della Difesa, lo stabilimento Spolette di Torre Annunziata è "dedicato alla costruzione e ripristino di spolette per munizionamento di artiglieria e da mortaio, all'allestimento di piezimetri e crusher per il rilevamento delle pressioni esercitate all'interno delle bocche da fuoco nonché alla produzione di bombe a mano da esercitazione, ad effetto ridotto e da guerra. Allo stabilimento è inoltre devoluta l'attività di controllo periodico della efficienza delle spolette immagazzinate per le esigenze delle Forze Armate".

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Lo stabilimento Spolette risale però al 1652, quando il viceré di Napoli fece costruire la Real Polveriera per avere una fabbrica di polvere di cannone. Successivamente rinominata Real Fabbrica d'Armi per la diversificazione degli armamenti prodotti, tra il Settecento e l'Ottocento lo stabilimento venne ristrutturato e dedicato alla produzione di spolette per granate e proiettili. La Spolette raggiunse il suo massimo splendore durante la Prima Guerra Mondiale quando, per contribuire allo sforzo bellico, vi erano impiegate circa tremila persone.

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