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Spot contro l’utero in affitto al cinema, insorge associazione Lgbt

Dopo la denuncia, l’ufficio che si occupa delle relazioni esterne della catena Uci ha spiegato che “è stato dato l’ordine di eliminare lo spot da tutti i nostri preshow”.
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Al cinema Uci di Casoria viene proiettato uno spot contro l’utero in affitto e l’associazione per i diritti delle persone lgbt Rain di Caserta protesta. “Ieri sera, per la prima di Animali Fantastici e Dove Trovarli – spiegano i responsabili – ci eravamo recati all'Uci Cinemas Cinepolis, quando ad un certo punto viene proiettata una pubblicità un po' strana. Una donna inizia a parlare di come le abbiano strappato il bambino, di come lei sia disperata, fino alla scritta "basta utero in affitto" e il logo di Notizie Pro Vita. Tutto ciò prima dell'inizio del film, cosa che ci ha fatto intossicare non poco.”

I responsabili dell’associazione si fanno alcune domande: “chi finanzia questa organizzazione e come possono permettersi l'acquisto di uno spazio pubblicitario in una catena come UCI Cinemas? La CNB Comunicazione che gestisce gli spazi pubblicitari per la sala di Marcianise, ha qualcosa da aggiungere a riguardo?”

A dar man forte e a creare una cassa di risonanza per la denuncia di Rain, il sito di cultura omosessuale Gayburg, che scrive: “Se ormai siamo tristemente abituati alla persecuzione messa in atto da alcune organizzazioni di estrema destra che promuovono l'odio attraverso la creazione di un ingente quantitativo di materiale diffamatorio che quotidianamente viene immesso in rete, pare che ora non si potrà neppure più andare al cinema senza incappare nella loro violenta propaganda.”

Per Gayburg “può capitare che si vada a vedere un film e che, dopo aver pagato un costoso biglietto, si venga costretti a dover subire una becera pubblicità ideologica firmata di uno tra i più violenti gruppi integralisti italiani.” Dopo la denuncia, l'ufficio che si occupa delle relazioni esterne della catena Uci ha spiegato che “è stato dato l'ordine di eliminare lo spot da tutti i nostri preshow”. Successivamente, è stata fatta una marcia indietro e lo spot, la cui messa in onda è stata regolarmente pagata, sarà visibile nelle sale fino al prossimo 5 dicembre.

ProVita, associazione onlus che, recita il suo sito, opera in difesa dei bambini, della vita dal concepimento alla morte naturale, che sostiene la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e che difende il diritto dei genitori a educare i propri figli, ha ottenuto i fondi da un “generoso sostenitore” per proiettare in diversi cinema il  breve spot contro l’utero in affitto. “Le donne sono trattate come schiave, – spiega Toni Brandi, il presidente – i bambini sono comprati come prodotti commerciali e sono separati dalla mamma subito dopo la nascita e per sempre. La nostra campagna contro la cosiddetta maternità surrogata continua dunque più forte che mai.”

Ecco lo spot “incriminato”:

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