Stadio Collana chiuso, la protesta di associazioni e residenti
Atleti, residenti, studenti e cittadini si sono uniti ieri in una catena umana intorno allo stadio Collana nel quartiere Vomero di Napoli, per protestare e denunciare la situazione di stallo in cui versa la vicenda legata all’impianto sportivo del quartiere collinare, chiuso pochi giorni fa per la caduta di calcinacci nell'area perimetrale e, nonostante l'annuncio della Regione, subentrata al Comune nella decisione, circa la riapertura, ancora chiuso. La protesta ha riguardato anche la sospensione del bando per l'affidamento dello stadio a privati, stanziato per la somma di 120mila euro e improvvisamente sospeso da Palazzo Santa Lucia a poche ore dalla scadenza.
«Sono ben 21 – raccontano Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli, conduttore de La Radiazza – le associazioni ivi operanti che chiedono il ripristino immediato della gara regionale. Lo Stadio Collana versa in condizioni di totale degrado ed è rimasto chiuso per alcuni giorni a causa di crolli interni. Al flash mob hanno partecipato centinaia di persone e atleti. Purtroppo – commentano – la cattiva gestione del governo regionale ha messo in ginocchio anche lo sport proprio come la sanità e il trasporto pubblico». In piazza per manifestare contro la politica regionale riguardante l'impianto sportivo, anche alcuni esponenti dalla giunta di Santa Lucia. «Incredibile – accusa il capogruppo dei Verdi alla V Municpalità Marco Gaudini – la presenza alla manifestazione anche del consigliere regionale Luciano Schifone che è il delegato allo sport per la Campania e braccio destro di Stefano Caldoro, principale responsabile di questo disastro. Veramente ci sono politici che non hanno alcun senso del pudore. Fanno i disastri e protestano contro i guai che combinano loro stessi". Presenti al flash mob anche il Presidente della V Municipalità Mario Coppeto, il Consigliere regionale Corrado Gabriele, l'ex assessore comunale allo sport Pina Tommasielli ed il consigliere regionale di centro destra Luciano Schifone.
Stadio Collana, la vicenda
La struttura aveva chiuso i battenti lo scorso 2 dicembre per ordine della Regione Campania, intervenuta in via sostitutiva al posto del Comune. All'ingresso era apparso il cartello che avvertiva della chiusura "a tempo indeterminato" delle palestre, della pista d'atletica, del campo di calcio e della piscina, per motivi legati alla sicurezza legati al crollo dei calcinacci nell'area perimetrale dell'impianto. Poi, qualche giorno fa, l'annuncio della Regione Campania che, nella persona dell'assessore al Demanio e Patrimonio Ermanno Russo, aveva comunicato l'imminente riapertura del plesso sportivo, prevista per il giorno 12 dicembre e riguardante "le porzioni dello stadio Collana messe in sicurezza dopo l'episodio del distacco di calcinacci verificatosi il 29 novembre scorso". La mattina dello stesso giorno, sportivi e cittadini hanno potuto constare che non solo la struttura era rimasta desolatamente chiusa, ma che c'erano cartelli che fornissero chiarificazioni circa la mancata riapertura. Soltanto nel pomeriggio e dopo diverse sollecitazioni da parte dell'assessore regionale Russo, recatosi personalmente presso l'impianto sportivo, una parte della struttura è stata aperta al pubblico e su un foglio a4 è apparsa la comunicazione ufficiale. Un incidente, da ascriversi, secondo l'opinione di Marco Gaudini, capogruppo dei Verdi alla V Municipalità, alla mancanza di comunicazione tra la Regione Campania e l'amministrazione municipale del Vomero, che, sempre a detta del capogruppo dei Verdi, non era stata coinvolta in alcun modo né informata sulle decisioni riguardanti il plesso sportivo di piazza Quattro Giornate.