Stadio San Paolo, slittano i lavori di restyling. Il Napoli non presenta il piano
La querelle tra il presidente del Napoli Calcio Aurelio De Laurentis ed il Comune di Napoli guidato da Luigi de Magistris sembra destinata a non trovare mai fine. Dapprima la lunga polemica a colpi di accuse reciproche sui concerti ospitati dallo stadio San Paolo e promossi dal Comune, che ha visto contrapporsi il presidente ed il sindaco. "Danneggiate il manto erboso" sosteneva il patron del Napoli, "in tutti gli stadi del mondo si fanno i concerti" rispondevano dal Comune, fino agli attacchi personali di De Laurentis a de Magistris: "è uno sbarbatello". Il nodo vero della contesa tra il club e l'amministrazione comunale resta lo stadio San Paolo. La struttura, di proprietà del Comune e data in concessione alla società sportiva, ha bisogno di importanti lavori di ristrutturazione. Il tira e molla tra il Napoli ed il Comune dura ormai da ben 4 anni. Il contendere? Chi paga, ovvio.
Entro il 15 Luglio da Palazzo San Giacomo attendevano il piano di sostenibilità economica e finanziaria del progetto di riammodernamento dello Stadio San Paolo, il documento essenziale per avviare qualunque progetto. Negli uffici comunali però non è arrivato nulla. Né un fax, né una mail, né un plico inviato per raccomandata. Il Napoli aveva garantito che il 15 Luglio sarebbe stata una data perentoria entro cui sarebbe stato sottoposto al Comune il piano. Ma ancora una volta è saltato tutto. I tecnici di De Laurentis non si sono presentati negli uffici comunali, hanno preferito telefonare per far sapere al Comune che hanno bisogno di più tempo. Sembra infatti che il presidente De Laurentis voglia vedere di persona l'interno piano economico e finanziario del progetto. Il patron però in questi giorni è a Dimaro, località del Trentino dove il Napoli svolge il suo ritiro pre campionato. Il presidente non c'è e quindi non se ne fa nulla. Intanto dal Comune continuano ad attendere che "Adl" faccia sapere quanto intende spendere e come per ristrutturare il San Paolo. Un tira e molla che c'è da giurarci non terminerà presto.