Stesa di camorra con la lupara: nipote del boss arrestato dopo un inseguimento

Una notte da film, quella appena trascorsa, in via Arenaccia e nelle strade del Vasto, a Napoli. Pietro Cerbone, 26enne già noto alle forze dell'ordine e nipote del boss Nicola Rullo, capozona del Borgo Sant'Antonio per il clan Contini, è stato arrestato con le accuse di tentato omicidio, esplosione di colpi d'arma da fuoco, porto di arma comune da sparo con relativo munizionamento, alterazione di arma da sparo, porto ingiustificato di coltello, minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il 26enne, insieme ad un complice, è stato individuato da una pattuglia di Falchi ieri sera in via Arenaccia, mentre esplodeva alcuni colpi di lupara, a scopo intimidatorio, contro il cancello di un'abitazione.
Quando i poliziotti gli hanno intimato l'alt, il 26enne ed il suo complice sono fuggiti a bordo di uno scooter, inseguiti dalla motocicletta dei Falchi. È nata così una frenetica rincorsa, con il 26enne, seduto al posto del passeggero, che puntava l'arma contro i due agenti, fomentato a sparare dal complice. Giunti in corso Garibaldi, però, il complice ha perso il controllo dello scooter, facendo cadere entrambi al suolo. A quel punto Cerbone si è rialzato e, dopo aver raccolto l'arma, ha continuato la fuga a piedi, inseguito da uno degli agenti, che è riuscito a raggiungerlo e, dopo una colluttazione, ad arrestarlo.
La lupara, con canna e calcio segati, è stata sequestrata, così come uno zaino contenente 20 pallottole, di quelle utilizzate per la caccia, e un coltello a serramanico.