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Strage bus in Irpinia, un nuovo video potrebbe riaprire il caso

A dichiararlo è Sergio Pisani, l’avvocato del proprietario del bus che il 28 luglio del 2013 finì in una scarpata mentre percorreva l’autostrada A16, causando la morte di tutte le 40 persone a bordo.
A cura di Valerio Papadia
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Il caso del bus precipitato il 28 luglio del 2013 in una scarpata dell'autostrada A16 Napoli-Canosa, all'altezza di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, potrebbe essere riaperto grazie ad un nuovo video. Nell'incidente persero la vita 40 persone di ritorno da un pellegrinaggio al Santuario di Padre Pio a Pietrelcina, tra cui anche l'autista del bus, fratello di Gennaro Lametta, proprietario del mezzo. È proprio l'avvocato di quest'ultimo, Sergio Pisani, a rivelare l'esistenza del filmato che sarebbe in suo possesso: "In una sequenza video di 18 secondi in nostro possesso si vede che il bus era preceduto da due auto trainate. Questa cosa cambia completamente lo scenario, dato che non era emersa nelle indagini. Si è sempre prospettato e parlato di un guasto meccanico, mentre dal video si vede deviare il pullman sulla sinistra all'improvviso, poco prima dell'incidente" ha dichiarato il legale.

Il video, adesso, potrebbe essere utilizzato nel corso del processo in corso di svolgimento che vede imputate, per la strage, 15 persone tra cui 12 tra dipendenti ed ex dipendenti dell'Anas, la società che gestisce la rete autostradale in Italia. Proprio la settimana scorsa, nel corso della seconda udienza, sono stati ascoltati i primi testimoni, mentre i magistrati avevano però vietato la visione della ricostruzione in 3D dell'incidente eseguita dalla Polizia Stradale.

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