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Strage del bus in Irpinia, a processo i 15 indagati

Lo ha deciso il giudice Gianfranco Fiore dopo la proiezione di un filmato che ha ricostruito l’intera dinamica dell’incidente. Momenti di tensione tra i familiari delle vittime e gli imputati.
A cura di Angela Marino
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Andranno tutti a processo i 15 indagati per la strage del bus sull'autostrada Napoli-Bari. Lo ha deciso il gup Gianfranco Fiore della Procura di Avellino durante la terza udienza preliminare del processo sull'incidente del 28 luglio del 2013 in Irpinia, in cui morirono 40 persone. Le vittime viaggiavano a bordo di un bus turistico che sbandò violentemente finendo per precipitare dal viadotto Acqualonga. La causa dell'incidente, secondo le perizie della Procura, fu la rottura dei freni che impedì al conducente di fermare la folle corsa del bus. Durante l'udienza che ha portato al rinvio a giudizio dei 15 imputati, è stata proiettata una ricostruzione della dinamica dell'incidente.

Un filmato particolarmente forte tanto da essere definito "agghiacciante" da chi ha assistito alla proiezione, come riporta "Il Mattino". Il video ha mostrato tutte le tragiche fasi dell'incidente: dallo sfondamento del guardrail e il drammatico volo di 30 metri dell'autobus fino all'impatto al suolo. Dopo la proiezione ci sono stati momenti di tensione con i parenti delle vittime, presenti in aula, che hanno cominciato ad inveire contro i 15 imputati, una circostanza che ha costretto il giudice ad allontanare dall'aula le persone più esagitate. La nuova udienza è stata fissata per il 14 gennaio 2016 e si terrà, come le altre, all'interno del Carcere Borbonico di Avellino in una sala adibita ad aula di giustizia.

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