video suggerito
video suggerito

Strage di gatti a Portici, morti otto felini: ipotesi avvelenamento

Otto gatti trovati morti a Portici, nel Vesuviano: c’è l’ipotesi dell’avvelenamento. Lo ha denunciato l’Associazione “Rifugio Mau” del comune porticese, che ha denunciato la vicenda alle autorità competenti. I gatti appartenevano ad una colonia felina composta da circa venti gatti e di cui ora, tolti quelli trovati morti, non c’è traccia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
195 CONDIVISIONI
Immagine

Strage di gatti a Portici, nel territorio vesuviano. Otto gatti sono morti nel giro di poco tempo, tutti appartenenti ad una colonia felina molto conosciuta in città. E l'ipotesi più probabile è ora quella dell'avvelenamento. La colonia comprende in tutto una ventina di gatti, ma in otto sono stati trovati morti e degli altri per adesso non c'è traccia. Chi se ne occupava ha già fatto sapere di aver sporto denuncia: saranno gli inquirenti a cercare di capire le esatte cause della vicenda che ha portato alla mattanza di otto poveri gatti, di cui si occupava una donna del posto che, a proprie spese, li sfamava, li accudiva e li aveva perfino fatti sterilizzare mettendoci soldi di tasca sua.

La notizia ha fatto subito il giro della città, con molti padroni di felini indignati per la vicenda e preoccupati, a loro volta, per l'incolumità dei propri gatti. "C'era una volta una bella colonia felina a Portici in provincia di Napoli", si legge in una nota dell'Associazione "Rifugio Mau" di  Portici, "composta da una ventina di gatti, amati e curati dalla loro referente. Anna li sfama, li cura li sterilizza tutto a sue spese, alcune delle persone del parco dove vivono si incantano a guardarli che accompagnano Anna mentre ritorna dal lavoro. Un bel giorno, precisamente oggi", prosegue la nota, "non si presenta nessuno al suo ritorno, qualcosa non va. Anna trova uno dei suoi gatti morto, forse sarà stato investito? Invece no, eccone un altro ed un altro ancora. Otto, dico, otto gatti morti e degli altri non si vede l'ombra. Ma dico io che male vi facevano? Io spero", conclude la nota dell'associazione, "che leggerai e guarderai queste foto tu che hai commesso questo crimine, spero che non riuscirai a dormire per il resto della tua vita. Non chiedete informazioni perché è tutto in mano agli organi competenti".

195 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views