Strage di Latina, sconcerto a Scampia: il carabiniere Capasso originario di Secondigliano
La bacheca di Luigi Capasso, l'appuntato dei carabinieri 44enne che questa mattina a Cisterna di Latina ha sterminato la sua famiglia, sparando alla moglie – ora ricoverata in gravi condizioni in ospedale – e poi alle figlie di 14 e 8 anni – purtroppo decedute, forse anche loro questa mattina – per poi togliersi la vita intorno all'ora di pranzo, è piena di riferimenti a Napoli, la città di cui era originario: foto del Vesuvio, di piazza del Plebiscito, selfie a Castel dell'Ovo, video che raccontano il folclore del capoluogo campano. Sì perché il 44enne che ha sterminato la sua famiglia prima di togliersi la vita era originario di via Ghisleri, a Scampia, quartiere di Napoli Nord, ma era in servizio a Velletri, nella provincia di Roma.
Lo stesso quartiere che, adesso, dopo la tragedia, si interroga sul perché di un gesto così efferato, sui motivi che hanno spinto Luigi Capasso a porre fine alla vita della sua stessa famiglia. Da quanto si apprende, l'appuntato dei carabinieri e la moglie, una donna di 39 anni, operaia nello stabilimento Findus di Cisterna di Latina e ancora in lotta tra la vita e la morte, era in corso una causa di separazione che probabilmente l'uomo non riusciva a sopportare. Stando a quanto si apprende, la coppia avrebbe litigato prima che Capasso sparasse alla moglie tre volte e uccidesse le figlie, prima di intavolare una trattativa con i militari dell'Arma che si è conclusa con il suicidio del 44enne.