Strage in Tangenziale, il dj Mormile ammette: “Sì, ero pieno di alcol”
Ha deciso di rispondere per la prima volta agli inquirenti Aniello Mormile, il dj responsabile dell'incidente sulla Tangenziale di Napoli che lo scorso 25 luglio costò la vita alla fidanzata Lidia Barbato e all'agente di commercio Aniello Miranda, trovatosi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Molti i vuoti di memoria del dj nel corso delle due ore di interrogatorio in carcere avvenuto lunedì mattina, ma anche qualche prima, importante ammissione: come l'alcol ingerito in gran quantità durante la nottata passata in discoteca, fino a poco prima di mettersi alla guida della sua Renault Clio che poi, condotta contromano e a fari spenti, sarà la causa dell'incidente mortale.
Strage in Tangenziale, il dj Mormile ammette: "Sì, ero pieno di alcol"
È il quotidiano Il Mattino a fornire un resoconto di quello che il dj, assistito dagli avvocati Gaetano Porto e Gaetano Baccari, ha raccontato al procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e al pubblico ministero Salvatore Prisco. Gli stessi che da quella notte sono incessantemente al lavoro per ricostruire la dinamica di un incidente ancora incomprensibile, e su cui potranno aiutare a fare luce alcuni spezzoni inediti di filmati che riprendono l'inversione a U effettuata da Mormile. Il giovane non è ancora stato in grado di spiegare agli inquirenti il perché dei fari spenti, né dell'inversione. Vuoti di memoria che, qualora dovessero essere colmati, secondo i suoi legali saranno oggetto di nuovi interrogatori. Nelle parole del dj è stata ricordata solo la notte "di lavoro", passata al mixer tra musica assordante, birra e superalcolici. Se oltre a questi ci sia stata anche della droga lo stabiliranno le analisi tossicologiche, i cui risultati dovrebbero arrivare la prossima settimana. Un'eventualità che però la difesa di Mormile esclude.