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Stragi di cani ad Avellino: già nove le vittime delle esche avvelenate, scatta la psicosi

Nove casi di cani uccisi nelle ultime settimane da esche avvelenate: gli ultimi due casi in un noccioleto privato, dove sono morti due cani mentre un terzo si è salvato. Il presidente dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, Lorenzo Croce, mette una taglia di seimila euro destinata “a chiunque con le sue informazioni sia in grado di portare alla individuazione, denuncia e condanna definitiva dell’avvelenatore o degli avvelenatori dei cani”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Due cani uccisi [foto di repertorio]
Due cani uccisi [foto di repertorio]

Una vera e propria mattanza di cani quella che sta avvenendo negli ultimi giorni ad Avellino. Nel capoluogo irpino si contano ormai già nove vittime della stupidità e della crudeltà umana: nove cani uccisi da esche avvelenate, piazzate in diversi punti della città e che continuano a mietere vittime. Ed il responsabile, tuttora, resta ignoto e dunque impunito.

Le ultime due vittime sono Terra, una meticcia, e Crema, un Golden Retriever, che non sono sopravvissute ad un micidiale mix di wurstel e diserbanti, piazzati in un noccioleto privato, dove i due cani vivevano assieme ad altri cani. Un gesto, dunque, volontario. Il terzo cane, Leone, è sopravvissuto alla trappola. Ma complessivamente le vittime sono già nove, ed il bilancio potrebbe essere tragicamente maggiore nel caso il folle, o i folli, avessero colpito anche zone frequentate da cani randagi.

Molti i ritrovamenti di esche avvelenate, soprattuto sui marciapiedi delle strade di Avellino, in contrada Quattrograne e Contrada Chiaire. Senza dimenticare quelle nella villa comunale della città, sul centralissimo Corso Vittorio Emanuele, cuore del capoluogo irpino frequentassimo da cittadini e da bambini, e che a causa proprio dell'attività di bonifica resa necessaria per la presenza di queste esche, è stata chiusa al pubblico. Ed ora spunta anche una "taglia": lo ha fatto sapere il presidente dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, Lorenzo Croce. Una taglia di seimila euro destinata "a chiunque con le sue informazioni sia in grado di portare alla individuazione, denuncia e condanna definitiva dell’avvelenatore o degli avvelenatori dei cani di Chiare", ha spiegato il presidente, intenzionato a porre fine a questa strage.

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