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Strangola la moglie con un filo elettrico, 79enne torna in libertà

Il 79enne aveva strangolato con un filo elettrico la moglie affetta da disturbi psichici nella loro casa di Secondigliano, nella periferia di Napoli. Il giudice ha respinto la richiesta di custodia cautelare e affidato l’uomo alle cure degli assistenti sociali.
A cura di An. Mar.
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Niente carcere per Antonio Parisi, il 79enne che lo scorso 3 gennaio ha strangolato con un filo elettrico la moglie, Paolina Gargiulo, 69 anni, nella loro abitazione nel quartiere Secondigliano a Napoli. La donna era affetta da disturbi psichici. La richiesta degli avvocati Ivan Palmieri e Marco Monaco, di non convalidare il fermo cui era stato sottoposto l'uomo è stata accolta dal gip Claudia Picciotti che ha giudicato improbabile il pericolo di reiterazione del crimine o di fuga da parte del fermato.

Il fatto risale a sabato 3 gennaio. Fu lo stesso Parisi ad avvertire il 118 e i carabinieri, confessando agli inquirenti di aver ucciso la donna perché malata e sofferente da anni. Paolina Gargiulo, viveva costretta a letto e, stando a quanto riferito dall'uomo, senza alcun tipo di assistenza sanitaria. I medici, ha raccontato Parisi, si limitavano a prescrivere farmaci senza controllare le sue condizioni.  Quella di togliere la vita alla moglie sarebbe stata quindi una scelta disperata dettata anche dalla paura dell'uomo di morire e lasciare la donna sola senza alcun tipo di aiuto. Le condizioni di salute di una delle tre figlie, quella residente nel quartiere di Scampia, affetta da depressione, le avrebbero infatti impedito di prendersi cura della madre. Parisi, che secondo il giudice sarebbe vittima di un contesto sociale «connotato da solitudine e abbandono» è stato affidato ora alle cure degli assistenti sociali.

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