Striscia la Notizia, minacce sui muri contro Abete e Brumotti a San Giorgio a Cremano

Non sono bastate le aggressioni fisiche subite durante alcuni loro servizi a Napoli e in provincia: i due inviati del programma televisivo Striscia la Notizia, il tg satirico di Canale 5, Luca Abete e Vittorio Brumotti, sono stati destinatari anche di minacce, nemmeno tanto velate, apparse sui muri a San Giorgio a Cremano, nella provincia partenopea. Come documenta lo stesso Abete sulla sua pagina Facebook, scattandosi un selfie proprio davanti alla scritta, su un muro della cittadina che ha dato i natali a Massimo Troisi è comparso lo slogan, che lascia poco spazio all'immaginazione: "Nuovo sport popolare: manda Abete e Brumotti in ospedale".
"Le intimidazioni sono ľindice della bontà del tuo lavoro. Forse sarò pazzo, ma più ne leggo e più trovo forze e voglia di continuare. Perché per ogni minaccia ci sono 100 messaggi di affetto. Finché sarà grande il bisogno di aiuto di chi vive la nostra terra… io, Vittorio, Stefania e gli altri inviati non molleremo. Promesso!" scrive Luca Abete sul social network, a corredo della fotografia.
Abete aggredito a Secondigliano
I due non sono nuovi a questo tipo di esperienza: entrambi sono stati già vittime di aggressioni durante lo svolgimento del loro lavoro. Nell'ultimo periodo, i due inviati, però sono stati al centro di episodi di cronaca avvenuti tra Napoli e la sua provincia. L'inviato campano, Abete, stava documentando la vendita illegale di datteri di mare – la pesca è proibita dalla legge – a Secondigliano, periferia Nord del capoluogo campano – quando è stato brutalmente aggredito da alcuni venditori ambulanti dediti al commercio illecito.
Doppia aggressione per Brumotti: prima a Caivano, poi al Rione Traiano
È andata peggio, invece, al biker ligure di Striscia, vittima di una doppia aggressione. L'inviato stava documentando lo spaccio di droga nel capoluogo campano e in provincia quando è stato pestato da alcuni pusher. La prima aggressione è avvenuta nel Parco Verde di Caivano, tristemente noto per essere stato teatro della morte, nel 2014, della piccola Fortuna Loffredo; la seconda al Rione Traiano di Napoli, una delle più note piazze di spaccio della città.