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Gomorra: la serie tv e la città

Sturaro insegna: una volta era terrone, ora l’insulto ai napoletani è chiamarli Gomorra

Un tempo sugli spalti i tifosi avversari se erano campani erano automaticamente definiti ‘terroni’ dagli avversari del Nord Italia. Oggi la serie tv Gomorra regala agli incivili un altro epiteto da utilizzare: associarli alla narrazione violenta, illegale e volgare che emerge dalla produzione televisiva.
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La vicenda del calciatore della Juventus Stefano Sturaro che sui social ha violentemente battibeccato con un ragazzino della metà dei suoi anni, un dodicenne, raccontata da Fanpage.it, restituisce ai napoletani  una certezza: l'insulto principe contro i campani non è più ‘terrone‘.

Terrone significava e significa uomo legato alla terra, agricoltore. poveraccio, terra-terra, appunto. Chi scrive ricorda la sortita del commentatore sportivo della Rai Sandro Ciotti che in occasione di una vittoria del Calcio Napoli si augurò in diretta alla Domenica Sportiva che quell'epiteto un giorno sarebbe significato solo «uomo legato alla propria terra». Non è andata così ma i tempi sono cambiati e oggi a terrone, Sturaro docet, si è aggiunto Gomorra.

Definire un napoletano ‘Gomorra' significa associarlo ad un racconto violento, illegale, volgare, kitsch,  come quello che esprime in particolare la terza stagione della popolare serie tv di Sky. Il milionario calciatore della Juventus che evidentemente di stereotipi si nutre e si alimenta non si lascia scappare l'occasione. Anche se di fronte ha un ragazzino di appena dodici anni.

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