Per quasi un decennio il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha inondato i social di fotografie attribuendosi la ‘rinascita' della città e l'incremento dei turisti – quest'ultimo peraltro riconducibile a ben altre ragioni d'ordine geopolitico ed economico, non certo a quant'è bravo il Comune partenopeo. E fin qui è tutta propaganda. Oggi assistiamo ad un ribaltamento del frame comunicativo del primo cittadino, ormai alla fine del suo mandato sindacale e desideroso di proiettarsi lì dove c'è un posticino al sole (con poltrona): la Regione Campania nel 2020.
Insomma: De Magistris oggi indica i turisti o meglio, la turistizzazione selvaggia che la sua amministrazione se non veicolato quanto meno non ha controllato, come causa dei mali cronici del capoluogo campano, in primis del degrado di strade e piazze e della costante presenza di cumuli di rifiuti ovunque. Dunque da qualche giorno la solfa è cambiata: « Ormai la città è affollata da 2-3 milioni di persone al giorno, i cestini ogni mezz’ora sono stracolmi. La cura della città deve essere una responsabilità collettiva. Chi ha un esercizio commerciale ha il dovere di tenere pulita la sua area, chi ha una trattoria o ristorante si deve dare da fare, non può sversare tutto per strada». Dunque dopo anni di assenza di regole e di promozione sempre e comunque delle attività commerciali (basterebbe sfogliare le centinaia di foto del primo cittadino ad ogni inaugurazione di negozio, manco fosse un pazzariello) De Magistris ora se la prende coi turisti e coi negozi. Ben arrivato.
Ma non può diventare un alibi. Perché ora l’assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice e la neo presidente dell'azienda rifiuti Maria De Marco già piagnucolano: «Il Tg3 ci informa che migliaia di turisti scelgono la nostra città. A questo carico "imponderabile" noi rispondiamo con le nostre forze, rispettando il contratto di servizio. A voi il centro antico prima dell'assalto turistico…» dice la ex pasticciera oggi neo manager a capo dell'azienda della Nettezza Urbana, pubblicando su Facebook foto del centro antico. Dunque quella che fino a poco fa era una ricchezza, un orgoglio ( i turisti) ora è diventato un dramma?