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Sub annegati a Ischia, chiesto il rinvio a giudizio per tre persone

Lara Scamardella, di soli 13 anni e il suo istruttore Antonio Emanato, 42 anni, annegarono durante una escursione subacquea nella cosiddetta “Baia delle Formiche”, a Ischia, nell’agosto del 2017. Il pm di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per tre persone, il titolare centro di immersioni e due suoi collaboratori.
A cura di Valerio Papadia
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Antonio Emanato, una delle vittime
Antonio Emanato, una delle vittime

Il pm di Napoli Francesca De Renzis ha chiesto il rinvio a giudizio per tre persone, l'istruttore e titolare del centro di immersioni di Bacoli (Napoli) e due suoi collaboratori che, nell'agosto del 2017, organizzarono l'escursione subacquea alla cosiddetta "Baia delle Formiche", sull'isola di Ischia, durante la quale persero la vita la 13enne Lara Scamardella e il suo istruttore Antonio Emanato, 42 anni. Le indagini sulla morte dei due sub, che l'estate scorsa scosse tutto il litorale flegreo, ma non solo, sarebbe dunque arrivata a una svolta.

Il corpo di Antonio Emanato venne ritrovato nella stessa giornata in cui fu lanciato l'allarme dai militari della Guardia Costiera e dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Il corpo della 13enne Lara Scamardella, invece, venne rinvenuto soltanto il giorno successivo: la ragazzina era rimasta impigliata tra le rocce sul fondale. Già allora emerse un particolare agghiacciante, ribadito nel corso del dibattimento: nel disperato tentativo di salvare la vita alla ragazza, Emanato le diede le sue bombole. Purtroppo il suo tentativo risultò vano.

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