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‘Suoni dal sottosuolo’ chiude col botto: stasera in città Geoff Farina (ex Karate)

Per la chiusura di ‘Suoni dal sottosuolo’ arriva a Napoli Geoff Farina, fondatore dei seminali Karate e da anni ormai protagonista del mondo underground americano e italiano, grazie al progetto Ardecore.
A cura di Redazione Napoli
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Si chiude questa sera la rassegna ‘Suoni dal sottosuolo' e lo fa col botto e con la classe di un artista come Geoff Farina, una delle figure di riferimento della musica indie rock e leader dei Karate, band che ha segnato il passo a cavalla tra gli anni 90 e il 2000 con album come ‘In Place Of Real Insight', ‘The Bed Is In the Ocean' e ‘Unsolved' tra gli altri. E sia la storia di Farina che quella dei Karate è molto legata sia all'Italia che a Napoli dove la band suonò in uno storico Neapolis Festival (che quell'anno li vedeva assieme a band come LCD Soundsystem, Kasabian, Battles, ma anche gli headliner Kraftwerk, Nick Cave e Tori Amos) senza contare che lo stesso Farina è stato membro dei romani Ardecore.

È con la band slowcore/jazzcore/post rock però che la chitarra del musicista comincia a diventare un punto di riferimento per più di una generazione: formatosi a Boston nel 1993 quando Geoff incontrò il bassista Eamonn Vitt e il batterista Gavin McCarthy, diventando un quartetto nel 1995 con l'inclusione nella band di Jeff Goddard. Un decennio importante per i Karate, che terminò a causa dei problemi di udito proprio del chitarrista che non riusciva più a sopportare il rumore del palco. Ma la carriera di Farina non si ferma là, anzi, semplicemente si fa meno rumorosa e i suoi studi di songwriting hanno continuato, nel tempo, a dare i loro frutti in svariati progetti: quello country folk Glorytellers, quello con Chris Brokaw, gli Ardecore assieme agli ZU e Giampaolo Felici fino alla creazione degli Exit Verse.

Il concerto di Napoli, fu il penultimo della carriera dei Karate, ma Farina ogni tanto torna e questa sera si esibirà in uno scenario suggestivo come quello del Museo del Sottosuolo di Piazza Cavour per il festival nato dall'incontro delle associazioni ‘Tappeto Volante', ‘Le Sfuriate' e ‘Rockalvi Festival':

Per accedere il pubblico scende a 25 metri sottoterra per ritrovarsi nelle dedalo di cunicoli e cave di tufo ricavate dalle cisterna dell'acquedotto greco-romano. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale vide la…“luce” lì uno dei più noti rifugio anti-aereo di tutta la città: un posto frequentato da migliaia e migliaia di napoletani.

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