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Supervulcano Campi Flegrei, rischia anche Napoli, fino a Posillipo

Lo studio, condotto dall’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv ed effettuato sul pozzo del progetto Campi Flegrei Deep Drilling (situato a Bagnoli, a ridosso della collina di Posillipo) ha permesso di approfondire i confini della zona a rischio e ridefinire la pericolosità del vulcano anche per il centro cittadino di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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Nuovi scenari potrebbero ridisegnare la pericolosità e il raggio d'azione di una possibile eruzione della caldera dei Campi Flegrei, il supervulcano considerato il più pericoloso d'Europa. L'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ha infatti condotto uno studio, nell'ambito del progetto Campi Flegrei Deep Drilling, effettuando rilievi nel pozzo, profondo 501 metri, scavato nel quartiere di Bagnoli, a ridosso della collina di Posillipo. Lo studio, effettuato sulle rocce estratte dal pozzo, ha permesso di ricostruire l'attività del vulcano negli ultimi 47mila anni e di ridefinire i confini della caldera che, secondo l'Osservatorio, si identificano con il quartiere di Posillipo.

I dati emersi, quindi, ridisegnerebbero il rischio di pericolosità per il centro cittadino di Napoli in caso di eruzione, riducendolo di conseguenza. "Questo studio stratigrafico ha permesso di ricostruire, nel tempo, l'evoluzione dell'attività eruttiva in questo settore della caldera, fino a circa 47.000 anni fa. Le informazioni più importanti sono state ricavate dal rinvenimento nel pozzo dei prodotti delle due eruzioni principali che si pensa abbiano formato la caldera: l'Ignimbrite Campana, di 39.000 anni fa, e il Tufo Giallo Napoletano, di 15.000 anni fa" ha spiegato Giuseppe De Natale, dirigente di ricerca dell'Osservatorio Vesuviano e capo del progetto. "Mentre sino ad oggi la quasi totalità della letteratura scientifica ipotizzava che la caldera dell'Ignimbrite Campana contenesse anche la parte centrale della città di Napoli, i nuovi dati indicano chiaramente che la collina di Posillipo rappresenta il limite Orientale della caldera flegrea, sia per il Tufo Giallo Napoletano che per l'Ignimbrite Campana".

La mappa della caldera dei Campi Flegrei
La mappa della caldera dei Campi Flegrei

De Natale, quindi, conclude così il suo intervento: "Il volume dei prodotti eruttivi è molto minore di quanto accade nel settore Occidentale, evidenziando genericamente un minor impatto delle eruzioni nel settore Est, negli ultimi 47.000 anni. Queste nuove importanti informazioni sull'evoluzione, la storia eruttiva ed i limiti strutturali della parte orientale della caldera permettono una sostanziale rivalutazione della pericolosità vulcanica e degli stessi scenari eruttivi per la città di Napoli".

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