Svolta nel caso dei napoletani scomparsi in Messico: c’è l’identikit del boss Don Angel
Il caso dei napoletani scomparsi in Messico da ormai cinque mesi potrebbe essere ad una svolta. Le indagini degli inquirenti messicani, infatti, si starebbe focalizzando su "Don Angel", l'uomo che avrebbe pagato i poliziotti per farsi consegnare Raffaele Russo, il figlio Antonio ed il nipote Vincenzo Cimmino in quel maledetto 31 gennaio scorso, quando dei tre si persero le tracce.
Per ora, Don Angel era rimasto soltanto un nome, uno dei tanti nell'inchiesta che sembrava ormai arenata. Ma secondo quanto riportato dall'emittente televisiva messicana "Imagen", in realtà di Don Angel ci sarebbe anche una sorta di identikit. Lo avrebbero fornito i poliziotti stessi, durante gli interrogatori nei quali sarebbe emersa la "vendita" dei tre napoletani per appena 43 euro per ognuno di loro. Farebbe tutto parte del faldone di indagini del quale la televisione messicana avrebbe avuto una copia. Ora però, con l'identikit di Don Angel, l'inchiesta potrebbe svilupparsi proprio in sua direzione. I familiari dei tre napoletani, seguiti dall'avvocato Claudio Falleti, avevano chiesto a più riprese che si facesse chiarezza su questo nome, che sarebbe proprio quello del presunto boss dei narcos che avrebbe pagato i poliziotti messicani per farsi consegnare i tre napoletani lo scorso 31 gennaio. Ed ora, finalmente, la svolta.
L'identikit fornito da uno dei poliziotti corrotti potrebbe dunque essere fondamentale: Don Angel sarebbe stato descritto come un uomo sui cinquant'anni circa, carnagione e capelli scuri, dal fisico tarchiato e che sarebbe uscito da un furgone rosso di marca Mazda. Elementi che possono stringere ulteriormente il cerchio attorno all'uomo, anche se al momento le indagini delle autorità messicane sembrerebbero essersi nuovamente fermate. Ma su insistenza dei familiari dei tre scomparsi, e dei media messicani, il caso sembra essere tornato di nuovo in auge.