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Tangenti in Comune, raffica di arresti a San Giorgio a Cremano

Stamane alle prime luci dell’alba gli agenti della squadra mobile hanno eseguito una serie di perquisizioni e la richiesta di arresti domiciliari per sei esponenti dell’amministrazione comunale di San Giorgio a Cremano. Il sindaco Giorgio Zinno è stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta.
A cura di Angela Marino
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Concussione e turbativa d'asta: è questa l'accusa alla base della richiesta di arresti domiciliari eseguita stamane dagli agenti del commissariato della Polizia di San Giorgio a Cremano e della Squadra mobile della Questura partenopea nel Comune di San Giorgio a Cremano (Napoli), a carico di alcuni politici e funzionari dell'Amministrazione. Raggiunto da un avviso di garanzia – come ha dichiarato alla stampa –  anche l'attuale sindaco Giorgio Zinno. Sono sei le persone finite tra i vertici del comune di San Giorgio a Napoli. I reati ipotizzati sono di associazione per delinquere finalizzata alla concussione e alla turbativa d'asta. I poliziotti stanno inoltre eseguendo perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Napoli, che coordina le indagini.

Tangenti, parla il sindaco Zinno: "Estraneo ai fatti"

"Questa mattina la Polizia, su ordine della Procura della Repubblica di Napoli, ha effettuato una azione volta ad acquisire elementi su alcune procedure gestite, negli scorsi anni, da uffici del Comune di San Giorgio a Cremano" ha spiegato in una nota il sindaco Giorgio Zinno. "Sono state emesse diverse misure di custodia cautelare per dipendenti dell'Ente ed imprenditori, ma nessun provvedimento di questo genere è stato preso nei confronti di amministratori ed ex amministratori, come invece riportato da organi di stampa. Mi è stato consegnato un avviso di garanzia ed affermo, nella maniera più forte e decisa – aggiunge Zinno – di essere completamente estraneo alle vicende contestate". "In questo momento sono, come tutti i giorni, al lavoro nel mio ufficio al Comune per lavorare nell'esclusivo interesse della Città. Esprimo, nella massima serenità, piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine che stanno svolgendo questa indagine ed attendo di essere messo da loro a conoscenza di ulteriori e più chiari elementi prima di dare un giudizio su quanto sta avvenendo in queste ore. Sono a disposizione – ha concluso – per qualsiasi ulteriore chiarimento: il Comune che mi onoro di guidare è una casa di vetro e l'assoluta trasparenza e' il cardine della mia azione amministrativa".

San Giorgio a Cremano, l'elenco di indagati e arrestati

La misure cautelare emessa dal Gip del il Tribunale di Napoli – rende noto un comunicato della Procura – riguarda: Carmine Intoccia, Dirigente del Settore Pianificazione Urbanistica e lavori pubblici del Comune di San Giorgio a Cremano; Raffaele Peluso, funzionario del Servizio Lavori Pubblici e del Servizio Opere pubbliche, rientrante nel Settore Pianificazione Urbanistica e Lavori Pubblici nonché funzionario del Servizio gestione del verde Pubblico e qualità ambientale rientrante nel Settore Ambiente e Patrimonio del Comune di San Giorgio a Cremano; Leone Di Marco, funzionario del Servizio Coordinamento Amministrativo rientrante nel Settore Pianificazione Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di San Giorgio a Cremano; Brigida De Somma, funzionario del Servizio Piani Urbanistici rientrante nel Settore Pianificazione Urbanistica e Lavori Pubblici presso il Comune di San Giorgio a Cremano; Luigi D'Alessandro imprenditore, amministratore unico della D'Alessandro Costruzioni s.r.l. e amministratore di fatto della società Dalco; Giuseppe Catauro, Direttore tecnico e responsabile tecnico della società D'Alessandro Costruzioni e della Dalco. Agli indagati – continua la nota –  vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione (corruzione, turbativa d'asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), oltre a specifici episodi di turbativa d'asta e di corruzione.

L'indagine e il sistema di controllo degli appalti

Le indagini sono scattate dopo le dichiarazioni di una persona estranea al sistema corruttivo, ma a conoscenza dei meccanismi esistenti nel settore dei lavori pubblici del il Comune di San Giorgio a Cremano. La Procura ha accertato così l'esistenza di quelle che viene definito come "un vero e proprio sistema, operativo all'interno del Settore Infrastrutture del Comune, funzionale al controllo delle procedure di affidamento dei lavori pubblici". "Sistema – continua la nota – in grado di garantire l'aggiudicazione dei lavori in massima parte alle ditte facenti capo a Luigi D'Alessandro, per un verso, ad Ernesto Ascione e Cira Esposito, per l'altro". Gl illeciti ipotizzati si riferiscono a un periodo che va dal 2009 al 2015: oltre alle imprese di D'Alessandro (la Costruzioni srl e Dalco Srl) sarebbe stata illecitamente favorita nella concessione degli appalti anche la ditta Ascione.

A controllare il sistema illecito di affidamenti delle opere pubbliche sarebbe – secondo le ipotesi dei pm – l'agronomo Raffaele Peluso, funzionario del servizio lavori pubblici e del servizio opere pubbliche e del servizio gestione verde pubblico del Comune di San Giorgio a Cremano. Peluso è una delle sei persone finite ai domiciliari nell'ambito delle indagini e secondo la Procura avrebbe "stabilmente strumentalizzato l'esercizio della propria funzione al perseguimento degli interessi economici delle imprese". Si tratta delle società di Luigi D'Alessandro, arrestato insieme al suo collaboratore Giuseppe Catauro, direttore tecnico delle sue società di costruzioni, e quella di Ernesto Ascione. Avrebbero contributo, secondo le ipotesi della procura, anche il dirigente del settore pianificazione urbanistica e lavori pubblici, Carmine Intoccia e i due funzionari Leone Di Marco e Brigida De Somma.

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