Cibo scaduto a scuola: scandalo refezione, 11 arresti in Campania
Un ex vicesindaco, imprenditori, funzionari e dipendenti di alcuni comuni della Campania e di una Asl sono coinvolti nello scandalo delle mense scolastiche nel Napoletano. Secondo quanto emerge dalle indagini, coordinate dal Procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, e dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto che hanno fatto scattare oggi l'arresto di 11 persone, il servizio di refezione era gestito da società che, avendo ottenuto illecitamente l'aggiudicazione dell'appalto, erogavano un servizio di pessima qualità, portando in tavola ai bambini cibo scaduto e di pessima qualità. Stamane i carabinieri hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e amministratori pubblici accusati di aver fatto parte, a vario titolo, di una rete che attraverso la corruzione, e le frodi si era aggiudicata la fornitura di pasti in scuole delle province di Napoli, Avellino e Salerno. L'inchiesta, relativa a fatti risalenti al 2012, ha portato a 11 arresti (sei in carcere e cinque ai domiciliari), tre divieti di dimora e tre obblighi di presentazione alla Polizia giudiziaria. Gli inquirenti hanno anche accertato da parte dei soggetti coinvolti episodi di dossieraggio allo scopo di estromettere concorrenti nelle gare di appalto per l'assegnazione del servizio di refezione.
Le mense coinvolte nello scandalo
Le mense coinvolte nell'inchiesta scattata nel luglio 2013, sono quelle delle scuole materne ed elementari di Casalnuovo e Sant'Agnello (Napoli), Montoro Inferiore e Solofra (Avellino), Maiori e Padula (Salerno). Coinvolto nelle indagini l'ex vicesindaco di Maiori, Antonio Romano, sottoposto a obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria; stessa misura per due dirigenti dei comuni di Solofra e di Montoro Inferiore. Sei imprenditori responsabili o collegati alle attività delle società Cea Sas di Casalnuovo, Puliedil e Sistesi sono invece finiti in manette. Arresti domiciliari per un tecnico della Asl Acerra-Casalnuovo, e 4 dipendenti della Puliedil/Sistesi. In stato di libertà sono indagati l'assessore al ciclo integrale dei rifiuti del comune di Padula, un dirigente e due dipendenti del comune di Solofra, un dirigente del comune di Montoro Inferiore e un dirigente bancario. L'inchiesta è scattata nel 2013, a seguito delle indagini che riguardarono sei persone che avevano attuato gli stessi metodi negli appalti pubblici per l'assegnazione del servizio mensa all'ospedale "Cantalupi" di Capri e di mense scolastiche di altri comuni, fra i quali Ischia.
Nell'ambito della stessa indagine è emerso come i soggetti coinvolti intendevano etichettare confezioni di pomodori provenienti dalla Cina con un falso marchio made in Italy per farle falsamente risultare come prodotte nel nostro Paese. Le indagini hanno evidenziato come il cibo servito ai bimbi nelle mense al centro dell'inchiesta fosse di pessima qualità, molto spesso scongelato e ricongelato. I bambini si sono spesso sentiti male dopo aver pranzato in mensa a scuola.