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Targa fascista per Mussolini a Pianura, De Magistris: “Sarà eliminata”

Il sindaco Luigi De Magistris è intervenuto in consiglio comunale sulla questione della targa con il discorso di proclamazione dell’Impero fascista dedicata al Duce: “Quello scempio sarà eliminato”. L’installazione sorge infatti proprio nello stesso sito dove è posto il documento dedicato al milite ignoto.
A cura di Angela Marino
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"Quello scempio sarà eliminato". Con queste parole il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha messo fine alla polemica sulla targa, in piazza San Giorgio nel quartiere Pianura,  in onore di Benito Mussolini e nella quale si legge il discorso di proclamazione dell'Impero fascista. La querelle è scoppiata quando lo scorso 27 novembre nello stesso sito è stato inaugurato il busto dedicato al milite ignoto, trafugato a luglio dalla medesima piazza mesi fa e donato ora dall'Associazione nazionale paracadutisti italiani in sostituzione del monumento trafugato a luglio. In quell'occasione era presente il consigliere comunale Marco Nonno (Fratelli d'Italia). Il monumento è stato posto nello stesso sito in cui sorge la targa con le frasi di Mussolini, circostanza che ha scatenato non poche polemiche.

"A Napoli non esistono piazze fasciste – ha tagliato corto de Magistris – esistono solo piazze antifasciste. Napoli è stata la prima città d'Europa a liberarsi dal nazifascismo con una rivolta di popolo e ha l'antifascismo nel dna. Da quando sono sindaco le iniziative antifasciste sono state ancora maggiori rispetto al passato. Quello scempio sarà eliminato". Della questione si è occupato il Consiglio comunale di Napoli riunitosi stamane nella sede comunali di via Verdi. Il consigliere dell'Idv Antonio Luongo aveva posto la questione riguardante la targa chiedendone la rimozione immediata.

Le parole del Duce sulla targa:

Il popolo italiano ha creato col suo sangue l’impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
In questa certezza suprema, levate in alto, o legionari, le insegne, il ferro e i cuori, a salutare, dopo quindici secoli, la riapparizione dell’impero sui colli fatali di Roma.
Ne sarete voi degni?
Questo grido è come un giuramento sacro, che vi impegna dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini, per la vita e per la morte.

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