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Termovalorizzatore di Salerno, De Luca in aula: “Rinuncio alla prescrizione”

“Sono qui per un colloquio di cinque minuti. Non ho letto l’ordinanza, la responsabilità è degli uffici”, ha detto De Luca in merito alla nomina di Alberto Di Lorenzo, atto per cui è stato condannato a un anno in primo grado.
A cura di Enrico Tata
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"Sono coinvolto in questa vicenda per un colloquio di cinque minuti con il responsabile del procedimento che aveva problemi di natura amministrativa a portare avanti il lavoro. Ho solo firmato un'ordinanza degli uffici. Non ho proposto nomi o parlato di retribuzioni. Il mio impegno, in un momento di crisi drammatica della Campania e del Paese, è stato rivolto a risolvere l'emergenza rifiuti". Queste le parole di Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania ascoltato oggi dai giudici per la seconda udienza d'Appello sul caso del termovalorizzatore di Salerno e della nomina a project manager di Alberto Di Lorenzo. Per questo De Luca è stato condannato in primo grado a un anno per abuso d'ufficio, pena, poi sospesa a gennaio di un anno fa, che ha fatto scattare i termini per la legge Severino.

Secondo il procuratore generale Antonella Giannelli, commentando le parole del presidente, "in quell'ordinanza firmata da De Luca, mancano le motivazioni. Non è mai stato spiegato perché è stata revocata la nomina fatta ad un altro funzionario tre giorni prima per affidare l'incarico di project manager ad Alberto Di Lorenzo". In ogni caso dicono i legali di De Luca, il presidente della Regione rinuncerà alla prescrizione del caso: "Noi chiediamo un'assoluzione nel merito perché il fatto non sussiste", ha detto l'avvocato Paolo Carbone. Ressa di telecamere e fotografi con De Luca che ha scherzato: "Sono come Brad Pitt. Con tutta questa attenzione mi fate montare la testa".

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