Terra dei fuochi: Pioggia di milioni in arrivo dalla Regione, ma è solo pubblicità
Il "Piano di fattibilità Terra dei Fuochi" è promosso dalla Regione Campania guidata da Stefano Caldoro, e proprio in queste settimane sta arrivando alla sua fase operativa. Un piano che vede il trasferimento di 55 milioni di euro dei fondi PAC (Politica Agricola Comune) 2014-2020 della Regione Campania alla società Sviluppo Campania s.p.a., di proprietà dello stesso ente. Fondi che Sviluppo Campania si appresta ad investire in un mega progetto proprio sulla Terra dei Fuochi. Ma chi si aspetta investimenti su bonifiche e prevenzione sanitaria contro i roghi e l'aumento dei tumori resterà deluso. Il piano riguarderà principalmente un solo aspetto: la pubblicità. Un'anticipazione l'avevamo avuta con il video spot pubblicato a dicembre, in cui un bambino attraversa la campagna campana con il nonno, sostenendo di vedere solo …"i colori e profumi" e di mangiare "solo cose buone".
Terra dei fuochi? Tutta colpa dei media
Il 20 giugno del 2014 il piano fattibilità "Terra dei Fuochi" è stato approvato dalla giunta Caldoro ed in queste settimane si stanno avviando i primi bandi per i progetti. Per capire di cosa si tratta basta leggere le 21 pagine del piano. "Tra le ripercussioni imputabili al fenomeno della Terra dei Fuochi il sistema imprenditoriale campano ha subito la perdita di valore delle produzioni e la riduzione della domanda", si legge nel progetto. Il progetto della Regione Campania si concentra sulle cause del fenomeno: "il problema nasce – si legge nel piano – più dalla spettacolarizzazione dei fatti che dal trasferimento di informazioni oggettive e riscontrabili". In buona sostanza per la Regione Campania i media che trattano della Terra dei Fuochi fanno "show" piuttosto che raccontare la verità. Per Palazzo Santa Lucia "il primo problema della Terra dei Fuochi è che non viene rappresentato in modo chiaro, corretto e fedele". Ma appena poche righe più giù si dice che "il mondo scientifico ha la possibilità di esprimersi sul fenomeno solo in presenza di indagini giornalistiche o reportage". Una contraddizione evidente: insomma i giornalisti fanno parlare gli esperti oppure "spettacolarizzano" la Terra dei Fuochi ? Il piano di Sviluppo Campania finanziato dalla Regione ha però ben chiaro cosa bisogna fare: "supportare la crescita dell'agricoltura campana puntando su un'accurata ed imparziale base informativa". Visto che tutti i giornali pensano solo allo spettacolo e non raccontano "davvero" la Terra dei Fuochi, la Regione si mette in proprio e fa da sola. L'investimento è di quelli importanti nel settore 23 milioni di euro di cui oltre la metà saranno spesi nell'acquisto di pubblicità sui media nazionali e locali.
All'informazione imparziale ci pensa Sviluppo Campania
Il piano ha già fatto drizzare le antenne nel mondo dell'editoria campana, i soldi della Regione per parlare "in maniera imparziale" della Terra dei Fuochi fanno gola a tutti. Le linee di indirizzo dei fondi prevedono la realizzazione di prodotti editoriali e l'acquisto di pubblicità sui media locali, nazionali ed internazionali. Per la realizzazione di prodotti audiovisivi, prodotti editoriali cartacei, speciali audio/video ci sono a disposizione delle imprese campane nel settore dell'editoria e della comunicazione 4 milioni di euro. In buona sostanza per impedire che si "spettacolarizzi la Terra dei Fuochi" come sostiene la Regione Campania, è opportuno che i servizi giornalistici vengano direttamente affidati a società pagate dalla Regione per trattare l'argomento. Certo, bisognerà poi verificare con quanta imparzialità verranno realizzati questi prodotti editoriali soprattutto riguardo alle responsabilità della Regione Campania in materia. La parte più grande del finanziamento è dedicata all'acquisto diretto di spazi pubblicitari sui media, 12 milioni di euro a disposizione delle agenzie pubblicitarie per fare arrivare gli spot su giornali, Tv e web. Al momento le modalità di assegnazione di questi fondi sono ancora da definire e sono davvero in tanti nel mondo dell'editoria campana a sgomitare per accaparrarsi la ghiotta commessa. Già perchè 12 milioni di euro di investimenti in pubblicità sono una cifra davvero considerevole nel settore.
Quanta pubblicità si compra con 12 milioni di euro?
A partire dai listini ufficiali delle concessionarie pubblicitarie per la Tv, abbiamo provato a capire cosa si può comprare con 12 milioni di euro. I listini di Pubblitalia 80, la concessionaria di Mediaset e di Rai Pubblicità, quella della Tv di Stato, c'hanno consegnato un quadro. Su Rai 1 con 12,1 milioni di euro è possibile acquistare ben 230 passaggi durante il Tg1 delle 20:30 e spot nei programmi di entertainment di prima serata. Sulle reti Mediaset con 12,2 milioni di euro si ottengono 135 passaggi durante il Tg5 della sera e 28 spot durante i programmi serali. Un investimento decisamente importante che permetterebbe, sempre secondo i listini del mercato pubblicitario, di monopolizzare i principali programmi televisivi più seguiti dagli italiani. Con 12 milioni di euro si comprano: 1.000 spot durante "Quelli che il calcio" su Rai 2, 900 spot durante la popolare trasmissione "Novantesimo minuto", la totalità degli spot del concerto del 1°Maggio su Rai 3 per i prossimi tre anni, 400 passaggi a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio il sabato sera, gli spot della finale di "Amici" di Maria De Filippi per i prossimi due anni, ben 540 spot da trenta secondi durante la nota soap opera "Beautiful" su Canale 5. Il mercato pubblicitario dei giornali cartacei e degli on line viaggia su cifre inferiori alla Tv, pertanto è facile comprendere la portata dell'investimento anche per quel che riguarda gli altri media. La Regione Campania in pratica si appresta a diventare uno dei maggiori acquisitori di pubblicità in Italia. La mission è semplice: parlare bene dei prodotti della terra dei fuochi.
Dal concerto di Capodanno fino al calcio Napoli: Campania Si.Cura
Nel progetto c'è anche il logotipo Campania Sicura, per cui si prevede di spendere 5 milioni di euro che andranno alle società calcistiche campane per promuovere i prodotti del territorio. Una spesa in cui il Napoli di De Laurentis fa la parte del leone con oltre 3,5 milioni di finanziamenti. Al momento però non risultano progetti da parte delle società sportive, compreso il Napoli, per impegnare questi fondi. Tra le società che potranno usufruire dei fondi ci sono anche squadre che militano nei campionati minori e che non disputeranno gare fuori dai confini regionali. Tra queste l'Arzanese che riceverà 21.600 euro e milita in serie D, nella stesse serie c'e' anche il Sorrento che riceverà 24 mila euro, ed ancora c'è la Nocerina con 25.600 euro che si ritrova in Eccellenza. Difficile capire l'efficacia di questo investimento pubblicitario affidato a società che di certo non calcano i palcoscenici nazionali. Il progetto Campania Si.Cura era salito alla ribalta dopo il concerto di capodanno di Gigi D'Alessio in Piazza del Plebiscito a Napoli, che aveva suscitato non poche polemiche con il cantante accusato di "negazionismo" proprio sul problema della Terra dei Fuochi. Proprio durante il concerto fu proiettato lo spot di Campania Si.Cura che ritrae un bambino a passeggio con il nonno nelle campagne campane. Nello spot il bambino recita: "nonno…io vedo il grano, i frutti, i colori, il sole, mangio cose buone, sento i profumi". Certo…la Terra dei Fuochi non esiste, ed ora arriverà la pubblicità "imparziale" della Regione Campania a dirci la verità.